Parte la guerra alle strade rumorose
Piano della Provincia per una mappatura acustica delle principali arterie
TRENTO. Strade pericolose, certo. Ma anche strade «rumorose». E quello dell'inquinamento acustico causato dagli autoveicoli non è un problema secondario per chi - ogni giorno - ha a che fare con fastidiosi «suoni di fondo» che possono rendere un'impresa anche solo aprire la finestra della cucina per cambiare l'aria. La Provincia ha deciso che è arrivato il momento di limitare l'inquinamento acustico lungo le maggiori arterie del nostro territorio e per questo il Servizio Gestione strade ha avviato un monitoraggio «fonometrico ambientale» finalizzato alla predisposizione della mappatura acustica degli assi stradali su cui transitano più di 3 milioni di veicoli l'anno.
La Provincia, va detto, si era già mossa in questo senso con una mappatura delle arterie ancora più grandi, quelle con più di 6 milioni di veicoli di transito all'anno, ma ora il progetto scende più nello specifico andando a monitorari tratti di strada frequentatissimi da trentini e turisti. Si tratta di 200 chilometri di strade in tutto il Trentino, dalla Gardesana alla Valsugana, da via Brennero alla strada dell'Interporto fino alla provinciale 43 che conduce a Cles e alle principali arterie del Basso Trentino, tra Rovereto e Riva e tra Arco e Nago.
Per realizzare il monitoraggio la Provincia ha deciso di avvalersi dell'opera di tre collaboratori esterni, pagati poco più di 130 mila euro complessivi per redigere una vera e propria «mappa del rumore» delle strade trentine.
La Provincia sta cercando di adeguarsi ad una specifica normativa europea in materia, ma sul punto è intervenuta anche la legislazione nazionale con regole parzialmente diverse da quelle Ue. «Muoversi in questo contesto normativo - spiega l'ingegner Benedetti - non è facile, ma il nostro obiettivo è quello di concludere la mappatura e di consegnare il relativo materiale all'Europa entro giugno 2012, mentre entro giugno dell'anno successivo l'intenzione è quella di predisporre un piano d'azione specifico».
L'idea (al termine del lavoro di mappatura) è quella di intervenire in una doppia direzione: laddove l'inquinamento acustico registrato si riveli troppo alto la Provincia interverrà con delle modifiche stradali, dove invece i rumori sono più «sopportabili» si procederà a sistemare delle barriere antirumore.