«Parcheggio piccolo e multipiano» 

Il presidente della Circoscrizione, scettico sulla struttura da 2 mila posti alla Motorizzazione, chiede passerelle pedonali


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Ed ecco che rispunta l’idea di un maxiparcheggio a Piedicastello. C’è qualche novità rispetto al passato: 2 mila posti macchina e non più 3 mila e su un’area più verso la Motorizzazione. Però, ci sono solo idee. Manca anche uno schizzo ufficiale. L’ipotesi avanzata dal vicesindaco Paolo Biasioli alla riunione di maggioranza di sabato rispolvera un’idea che era già stata avanzata dall’urbanista catalano Joan Busquets quindici anni fa. L’idea era quella di realizzare un grande parcheggio di attestamento al posto dell’ex Italcementi. Ciclicamente, la proposta è tornata a galla senza che, però, fosse mai stato fatto un progetto. Adesso che il progetto Campomarzio ha riaperto il dibattito, (ipotizzando la costruzione di una struttura a Piedicastello che riunisca in sé le funzioni di centro espositivo, parcheggio e stadio) anche la politica torna a parlare del grande parcheggio. Il presidente della circoscrizione Claudio Geat risponde che è ancora troppo presto per dare un giudizio, ma ricorda che il comitato di quartiere a suo tempo si era schierato contro l’ipotesi di un maxiparcheggio auspicando una struttura da 200 posti auto al massimo: «Il comitato aveva sempre fatto presente che un parcheggio di 3 mila posti sarebbe troppo grande. Al massimo, era stato detto, ci vorrebbe un parcheggio di 200 posti. E, comunque, sarebbe necessario un collegamento autonomo con il centro, con una o due passerelle. Erano state fatte due ipotesi. Una in corrispondenza di via Canestrini e del sottopasso pedonale ferroviario e una in asse con via Verdi. Noi possiamo solo dire che al momento non c’è niente. Si tratta solo di idee e in Circoscrizione non è arrivato neanche un progetto di massima. Per questo motivo è impossibile dare un giudizio. Quello che posso dire è che se parcheggio deve essere, sia il più piccolo possibile, su due piani per non consumare territorio, collegato al centro in maniera autonoma con passerelle pedonali e raggiungibile da sud in auto. Quello che era sempre stato chiarito era proprio questo punto. Si deve evitare di portare traffico sul ponte San Lorenzo e quindi su via Sanseverino. Il parcheggio dovrebbe essere raggiungibile da sud».

Dell’ipotesi, guarda caso, se ne torna a parlare in anno elettorale. A inizio mandato, la giunta comunale aveva fatto il punto su tutta l’area che va dal parcheggio ex Sit fino a Piedicastello. Già allora, era l’area ritenuta strategica per il futuro della città. Tanto che il sindaco Alessandro Andreatta, al termine del confronto tra giunta comunale e giunta provinciale nel 2015, aveva indicato il riordino di tutta la zona come una priorità.

Secondo l’idea iniziale tutto dovrebbe partire dallo spostamento della stazione delle corriere all’ex Sit.

Ale prime pagine del librio dei sogni c'è la sistemazione dell'area ex Italcementi e della nuova stazione delle corriere. Il sindaco aveva spiegato così il piano: «Il progetto prevede lo spostamento della stazione delle corriere sull'area ex Sit. Ma pensiamo a una sistemazione di tutta la zona nell'ottica di un potenziamento dell'asse nord-sud della mobilità urbana. In prospettiva verrà rifatta la funivia per Sardagna poi si dovrà riqualificare tutta l'area ex Italcementi a Piedicastello. Sono cinque ettari che passano a sette con le pertinenze. Per collegare l'area alla città pensiamo anche a un ponte pedonale. Poi si potrà pensare a rifare la funivia di Sardagna».

L'idea era quella di realizzare una stazione delle corriere che sia un polo intermodale con un parcheggio multipiano, la vicina stazione della funivia di Sardagna e un ponte pedonale che porti fino alla nuova area residenziale ed espositiva di Piedicastello. Peccato che all’epoca si pensasse a un parcheggio multipiano all’ex Sit. Oggi rispunta la vecchia idea del parcheggio nei pressi della Motorizzazione.













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