ROVERETO

Overdose al parco del Brione: rischia di morire per l’eroina

L’allarme poco dopo le 16, con la telefonata di un amico che si è accorto del malore. L’uomo, 49 anni, è stato salvato in extremis con il Narcan



ROVERETO. Anni fa erano interventi più frequenti, per via della larga diffusione dell’eroina in città. Oggi le overdose sono diventate più rare (anche perché lo stesso mercato illecito della droga offre molte alternative alle droghe per così dire “tradizionali”), e ieri pomeriggio il personale di Trentino emergenza è dovuto intervenire al parco del quartiere Brione per strappare alla morte un tossicodipendente di 49 anni. L’allarme lo ha dato un compagno dell’uomo, pure lui con problemi di dipendenza, che si era subito accorto del malore accusato dall’amico subito dopo il “buco”, nei bagni pubblici del parco. Si era come addormentato e non rispondeva alle sollecitazioni, così il suo amico, preoccupato, lo ha trascinato all’esterno dei bagni e ha telefonato al 118 per chiedere aiuto. Nel giro di qualche minuto è arrivata al parco del Brione un’ambulanza.

L’uomo era in arresto respiratorio a causa di un sovradosaggio di eroina - dovuto forse a un’esagerazione nel dosaggio, o forse a dell’eroina troppo “pura” - e rischiava di morire. I soccorritori, rendendosi conto della situazione molto critica, hanno praticato all’uomo in stato di incoscienza un’iniezione di Narcan, un farmaco che contrasta l’azione dello stupefacente. Il Narcan, un farmaco di sintesi che funziona in maniera efficace solo con gli oppioidi, ha avuto un effetto pressoché immediato, Una volta stabilizzato nelle funzioni vitali, il paziente è tato trasportato in pronto soccorso per essere sottoposto ad ulteriori verifiche, ma a quanto pare il Narcan aveva nel frattempo sortito il suo effetto e il quarantanovenne roveretano, uno degli ultimi tossicodipendenti della ”vecchia guardia”, si è ripreso al punto di chiedere di esser dimesso.

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