Oss Emer, trionfale riconferma
Pergine. La voglia di continuità ha battuto la proposta di rinnovamento. Le urne, alla resa dei conti, hanno detto proprio questo. Roberto Oss Emer, sostenuto da 5 liste Civiche, è stato confermato...
Pergine. La voglia di continuità ha battuto la proposta di rinnovamento. Le urne, alla resa dei conti, hanno detto proprio questo. Roberto Oss Emer, sostenuto da 5 liste Civiche, è stato confermato sindaco per altri cinque anni e Roberto Valcanover, candidato del Polo Civico Autonomista, il suo sfidante principale e portavoce del cambiamento, dovrà stare sui banchi della minoranza assieme a Giuseppe Facchini, terzo candidato sindaco di questa tornata elettorale sostenuto dal centrosinistra di SìAmo Pergine.
Una vittoria netta quella di Roberto Oss Emer che ha ricevuto 6.874 voti, il 60,23% delle preferenze dei perginesi, contro i 3.021 (pari al 26,47%) di Roberto Valcanover e ai 1.519 (13,31%) di Giuseppe Facchini. Un risultato che lo stesso Oss Emer auspicava visto che già in mattinata, ben prima che arrivassero i primi dati dello scrutinio, ci aveva mostrato, con un po’ di pudore ma chiara speranza di andar stretto («Meno di così non credo proprio andremo, ci ha, infatti, confidato) una sua proiezione della vigilia dove il 58% era la soglia minima attesa.
Sindaco Oss Emer, un risultato atteso?
In linea con le nostre aspettative in virtù del 54% delle elezioni di cinque anni fa. L’incremento delle preferenze è la conseguenza del lavoro fatto. Non fosse stato così avrebbe significato non aver lavorato bene.
Una scelta della continuità sembra di intuire?
Mi auguro che i perginesi volessero che a guidarli fosse un sindaco di esperienza. Credo sia stata premiata la buona gestione della cosa pubblica. Il lavoro impostato già nel 2015. Onestamente va detto che in cinque anni non si riesce a completare un programma e avevamo bisogno di più tempo per completare quanto ci eravamo prefissati. E la gente ce lo ha concesso. Penso sia anche stata premiata la presenza mia e della giunta.
Ora che è nuovamente sindaco, quale è la sua prima promessa ai perginesi?
Non faccio promesse, ma garantisco che continuerò con la massima disponibilità e con i piedi sempre ben saldi per terra. Garantisco concretezza, non promesse che non sono in grado di mantenere.
Le sue priorità?
Ottenere il finanziamento per la nuova scuola e poi il lavoro.
Cosa può fare il Comune per il lavoro?
Favorire in tutti i modi possibili le attività che non sono delocalizzabili come il turismo e l’agricoltura ottenendo da parte della provincia le infrastrutture necessarie. Lo spostamento della Statale 47 e l’interramento della ferrovia in centro a Pergine sono tra queste.
Parlando di infrastrutture: i lavori al viadotto di Ponte Alto causeranno disagi a Pergine?
Di certo causerà un rallentamento dei flussi di traffico, ma sono lavori che vanno fatti. Non potrà calare di molto il traffico dei mezzi pesanti, ma quello privato può essere ridotto certamente. Sarà necessario aumentare il trasporto pubblico su gomma e su rotaia. Ma questo credo sia già nell’agenda della Provincia.
Mentre si stava effettuando lo scrutinio in via Pennella si stavano raccogliendo firma per interrare l’elettrodotto.
C’è un tavolo tecnico aperto, anche ai Comitato, in Provincia e l’interramento è uno dei problemi in discussione. La nostra posizione è chiara: se si interra va molto bene. Terna è molto disponibile e non ha problemi di soldi, ma deve solo affrontare questioni tecniche.
Ha già in mente come sarà formata la nuova giunta?
Rispetterò i risultati delle urne e ascolterò le proposte di ciascuna delle cinque liste, ma poi sarò io a decidere chi sarà assessore senza condizionamenti privilegiando una sola cosa: la competenza dio ciascuno.
Sindaco quale messaggio lancia ai sui avversari usciti sconfitti da questa tornata elettorale?
Nessun messaggio particolare, ma solo che sono qui per cercare di governare la nostra città.
In consiglio comunale in questi cinque anni avrà di fronte una opposizione o una minoranza?
Il mio auspicio è che possa essere non una opposizione ma una minoranza che avanzi proposte che saranno analizzate. Non quindi una opposizione a prescindere, ma una minoranza che ha voglia di far sentire le proprie idee e di confrontarsi.
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