Ospedale, la Valsugana chiede certezze
Borgo, sindaci e Comunità preparano una rigida agenda degli interventi dopo la presentazione del progetto da 16,3 milioni
BORGO. Un "Manifesto della salute" per la Bassa Valsugana. Una sorta di agenda dei lavori di cui i politici a Trento dovranno tener conto se vogliono venire a prendere voti sul territorio. Così Sandro Dandrea, presidente della Comunità di valle, riassume il documento che sarà predisposto e sottoscritto a breve insieme alla Conferenza dei sindaci, e che si intende portare all'approvazione della assemblea e dei consigli comunali. All'indomani della serata di presentazione del progetto sull'ospedale San Lorenzo si pensa dunque ad una “Carta della salute”, che riporti gli obiettivi che amministratori e cittadini della valle vogliono porre all'attenzione della politica di Trento.
«Punti fermi che vogliamo si portino avanti, al di la dei costi. Vogliamo garanzie - spiega Dandrea -. Se ne è discusso anche con il Consiglio della Salute ed il coordinatore dei sindaci Attilio Iseppi ne ha accennato nell'incontro pubblico di lunedì. Primo punto fermo riguarda proprio i lavori all'edificio principale dell'ospedale: entro settembre, massimo ottobre, deve essere fatto l'appalto integrato. Questo sia per accelerare i lavori sia perché una volta predisposto l'appalto i 16.3 milioni previsti per l'opera di ampliamento e ristrutturazione sono "sicuri", non si può più tornare indietro. Allo stesso tempo si chiede di tenere l'acceleratore al massimo sui lavori, che è anche nell'interesse dell'impresa che si aggiudicherà l'intervento».
Altro punto riguarda chirurgia: in particolare si chiede venga rispettata la delibera provinciale della scorsa primavera, nella quale si istituiva il reparto di ortopedia prevedendo sei chirurghi effettivi. «Ad oggi ce ne sono quattro, non è ancora stato sostituito il dottor Battisti e ne manca un altro», precisa il presidente, ricordando come chirurgia, medicina e diagnostica siano tre reparti strategici per Borgo. Proprio sulla diagnostica c'è un altro punto fermo: il completamento del servizio con la risonanza magnetica, che è stata chiesta durante l'incontro pubblico anche da diversi consiglieri e dallo stesso primario di radiologia Maurizio Centonze. Nel progetto presentato lunedì la risonanza è prevista, anche se sia il direttore dell'Apss Flor sia l'assessore provinciale Rossi hanno dichiarato che al momento basterebbe la Tac per garantire un buon servizio. «La pretendiamo, il Trentino orientale è privo di questo servizio- continua Dandrea -. Altra cosa su cui chiediamo garanzie è il laboratorio di analisi». Infine la garanzia che il pre e post parto per le pazienti della Valsugana sia un servizio di pari qualità a quello di cui usufruiscono le pazienti di Trento. Un impegno che Rossi ha fatto proprio. «Va organizzato al meglio il reparto di ginecologia, soprattutto dopo il pensionamento di Battisti, che garantiva gli interventi chirurgici- spiega Dandrea - Siamo consci che i livelli di servizio e l'attaccamento della gente all'ospedale siano elevati. Da odontoiatria a ortopedia, passando per psicologia. La gente crede nell'ospedale». Tutto ciò sarà sintetizzato in un documento, «che non è rivolto a Rossi ma in generale alla politica di Trento, a chiunque pensi di venire a prendere voti in valle. Nel loro programma elettorale dovrà esserci questa agenda dei lavori, chiediamo sia fatto proprio e rispettato», conclude Dandrea.
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