Ospedale, i sindaci sul piede di guerra

Borgo, una mozione sulla riduzione di medici e infermieri in chirurgia. Se non ci sarà un dietrofront, pronti a proteste


di Marika Caumo


BORGO. Ospedale: ripartire dal punto zero, sospendendo la riorganizzazione di chirurgia che dovrà essere concertata. Questo l'aut aut lanciato dal Consiglio per la Salute, riunitosi lunedì sera in Comunità. O Provincia ed Azienda sanitaria daranno segnali in tal senso entro venerdì, altrimenti si andrà avanti con altre manifestazioni. In parole povere i 21 sindaci che compongono il Consiglio, guidato dal presidente della Comunità Sandro Dandrea chiedono di ripartire dalla discussione su chirurgia h24, tornando indietro sulla chiusura notturna e nei fine settimana e quindi sull'eliminazione della reperibilità ai medici chirurghi, attuata lo scorso giugno, ma anche sulla decisione - consequenziale- di togliere la reperibilità degli infermieri nelle ore notturne e nel fine settimana a partire dal 1° agosto. Ecco quindi il termine perentorio di venerdì per avere risposte. A far scattare la molla, il fatto che a fronte di decisioni prese su altri ospedali periferici, amministratori e politici locali abbiano posto un muro, con il dietrofront della Provincia.

«In questi giorni abbiamo visto come in altri territori hanno lasciato concertare la riorganizzazione. A noi questo non è stato concesso, in vari incontri ci hanno comunicato la riorganizzazione di chirurgia, prima con il taglio della reperibilità dei medici ed ora con quella degli infermieri- spiega Dandrea- I sindaci sono perplessi che la nuova riorganizzazione di fatto è stata attuata solo a Borgo, perché tutte le altre sono ferme in attesa della concertazione». «Ebbene- prosegue il presidente- anche i nostri sindaci pretendono di concertare e ripartire dal punto zero, dalla discussione sulla chirurgia h24 e si pentono di aver, responsabilmente, detto si alla riorganizzazione, convinti che anche gli altri territori l'avrebbero fatto. Invece li se ne fregano, hanno fatto casino. Allora sono furbi gli altri o siamo "ingenui" noi? La risposta che si sono dati i sindaci è la seconda». Se non ci sarà alcun segnale di sospensione sulla riorganizzazione, giovedì prossimo sarà convocato un incontro con i coordinatori di valle di Upt, Patt e Pd (Cesare Castelpietra, Renzo Sandri e Giacomo Pasquazzo). «Sul tavolo della giunta provinciale c'è la riorganizzazione degli ospedali periferici, è ora di farci sentire. I sindaci pretendono dai coordinatori e quindi dalla politica della valle una posizione chiara e nitida, un’azione incisiva quanto quella attuata per la raccolta dei voti alle provinciali», spiega Dandrea.

Si prevede inoltre di predisporre una mozione che passerà in tutti i 21 consigli comunali e sarà costituito un tavolo con sindaci, i tre coordinatori e i tre consiglieri provinciali di zona (Passamani, Avanzo e Zeni) per far convergere il peso politico della Valsugana sulle scelte che saranno fatte in merito all'ospedale di Trento. In tal senso dai primi cittadini è arrivato un plauso unanime a Chiara Avanzo che in consiglio sul tema S.Lorenzo ha votato per il territorio, mettendolo davanti alla sua appartenenza politica. Infine sarà chiesto un incontro con i primari di chirurgia e ortopedia del S. Lorenzo. Se entro venerdì, data in cui dovrebbe essere tolta la reperibilità infermieristica, non ci saranno segnali di dietrofront, i sindaci sono pronti per una manifestazione.













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