Oscar, Argo porta Ben Affleck in Paradiso
Miglior attore Daniel Day Lewis/Lincoln alla terza statuetta. Sul podio anche la Lawrence
LOS ANGELES. Argo, Life of Pi, Il lato positivo, Lincoln, Les Miserables, Amour, Django, Anna Karenina, tutti premiati, tutti contenti. Per un’edizione degli Oscar raramente così equilibrata nella distribuzione dei premi. I cinque più importanti sono andati tutti a pellicole diverse. Migliore film Argo, che ha vinto altri due Oscar minori, montaggio e sceneggiatura non originale; Life of Pi, con quattro statuette, tra cui quella per il migliore regista ad Ang Lee; Il lato positivo, che ha visto Jennifer Lawrence trionfare come migliore attrice protagonista; Lincoln, che ha visto premiata la straordinaria perfomance di Daniel Day Lewis, al suo terzo Oscar come migliore attore protagonista: l’unico nella storia ad esserci riuscito e poi Django, con il premio a Tarantino per la migliore sceneggiatura e quello Christoph Waltz, come migliore attore non protagonista, al secondo Oscar in tre anni e infine Les Miserables, che ha vinto grazie ad Anne Hathaway, migliore attrice non protagonista. Amour (Austria) di Michael Haneke ha vinto l’Oscar come miglior film straniero. Una serata degli Oscar, quindi, che non scontenta nessuno e che si è svolta su toni molto allegri, con un colpo di scena: Michelle Obama dalla Casa Bianca annuncia il vincitore dell’Oscar più importante, quello per il migliore film, ad Argo. È la prima volta che una first lady partecipa agli Academy Awards. «Sono onorata di introdurre i candidati per il miglior film e aiutare a celebrare opere che sollevano lo spirito, che ampliano la mente e ci trasportano in posti che non avevamo mai immaginato», ha detto sorridendo Michelle. Una serata condotta con brio e senza tanto dell’annunciato sarcasmo da parte di Seth MacFarlan che ha cercato di trasformare quella che in sostanza è una lunga premiazione in uno spettacolo in stile Broadway, con molta musica e tanti riferimenti alle canzoni entrate nella storia del cinema. Ad esibirsi anche Adele (vincitrice di un Oscar per la canzone Skyfall) e Shirley Bassey. Le due ’bond girls’ hanno preso parte al momento dedicato ai trent’anni di 007, con la prima a interpretare Skyfall, e la seconda Goldfinger. Lo show inoltre si è aperto con un paio di pezzi in stile Broadway, con Charlize Theron, Channing Tatum, Daniel Radcliffe e Joseph Gordon Levitt a fare la parte dei protagonisti. Poi , sempre per quanto riguarda la musica è stata la volta dell’omaggio al musical vero e proprio con All That Jazz, interpretato da Catherine Zeta Jones e And I am telling you Ìm not going per la voce di Jennifer Hudson.
Ad arricchire numero e sostanza delle performance musicali anche Barbra Streisand, che ha cantato The way we were in seguito alla tradizionale carrellata di immagini in omaggio ai protagonisti del mondo del cinema scomparsi lo scorso anno, tra cui anche i due italiani Tonino Guerra e Carlo Rambaldi. Unica nota italiana nel corso della manifestazione che ha visto Dario Marianelli, unico italiano in gara con la colonna sonora di Anna Karenina, sconfitto da Life of Pi, che in totale si è aggiudicato quattro Oscar, contro i tre di Argo e i tre di Les Miserables. Pochi i riferimenti politici, se si esclude quello di Ben Affleck, escluso dalla corsa tra registi, ma regista del film giudicato il migliore «agli amici iraniani, che vivono momenti molto difficili», gli altri candidati si sono profusi in ringraziamenti a mogli, madri, mariti e figli: Ben Affleck e Ang Lee la moglie, Anne Hathaway il marito, Daniel Day Lewis alla mamma e così via. Due le standing ovation, la prima per l’Oscar alla carriera al documentarista D. A. Pennebaker, la seconda alla giovane Jennifer Lawrence che è inciampata salendo le scale per arrivare sul palco : «Ecco, vi alzate solo perchè mi sono inciampata», ha scherzato.