Osama e le Twin Towers per dire no alle moschee

Manifesti choc della Lega Nord affissi a Trento contro l'apertura di luoghi di culto islamici. La replica dell'imam: "Grave offesa alla città"


Marzia Bortolameotti


TRENTO. Il volto di Bin Laden, le Torri gemelle e una scritta: «No alle moschee in Trentino». E’ il manifesto che la Lega Nord di Trento ha affisso nei giorni scorsi in varie zone della città, dopo la scoperta di uno spazio abusivo di culto islamico in un garage di Gardolo. «E’ una grave offesa a tutta la città di Trento» reagisce l’imam Aboulkheir Breigheche che condanna duramente l’iniziativa. Ma il senatore del Carroccio Sergio Divina spiega: «Le moschee sono un pericolo».

Tornando ai fatti di cronaca, risalenti a metà luglio, i tecnici del comune di Trento avevano chiesto lo sgombero entro novanta giorni della moschea di via IV Novembre a Gardolo di Shaid Mahfouz, perché il locale (un garage) non presentava le norme di sicurezza idonee per un luogo pubblico.

La comunità islamica in quell’occasione aveva espresso il proprio disagio alla pubblica amministrazione riguardo alla mancanza di spazi per ritrovarsi e raccogliersi in preghiera. I musulmani trentini avevano chiesto un altro luogo di culto per le famiglie della frazione. Il sindaco Pacher aveva detto il proprio «no» all’operazione perché «prima ci sono altre priorità - aveva commentato -. Non possiamo garantire a tutte le minoranze un proprio luogo di preghiera».

In seguito alla scoperta della moschea abusiva, la Lega Nord aveva fatto sentire la propria voce con un’interrogazione da parte del segretario Vittorio Bridi. «Bisogna far luce sulla presenza dei luoghi di culto islamici nel capoluogo e denunciare i responsabili della creazione della moschea abusiva». Poi il silenzio, nell’attesa che gli eloquenti manifesti del Carroccio diventassero pubblici.

Moschee che sono tornate a far parlare di sé anche a livello nazionale, come ha ricordato il senatore Divina. «Gli ultimi fatti di cronaca parlano della moschea di Ponte Felcino a Perugia come una scuola di terrorismo. All’interno di essa si svolgevano in maniera continuativa addestramenti ad azioni con finalità di terrorismo». Il dubbio, quindi, che anche all’interno di quelle trentine ci siano tali progetti destabilizzanti è venuto alla Lega che ha deciso di esplicitare i propri dissapori a caratteri cubitali. «Una vignetta è lo strumento più comprensibile per far capire alla gente il rischio che sta correndo avendo dei luoghi di culto islamici sotto casa» commenta il senatore Divina. Gli fa eco il segretario del Carroccio, Maurizio Fugatti: «Le moschee si sono rivelate luoghi dove si predica l’odio verso la nostra cultura e dove si fomenta l’estremismo islamico». La moschea abusiva di Gardolo ha sicuramente inasprito i toni degli esponenti leghisti e fatto «saltare le staffe» al presidente della comunità islamica trentina.

«Questi manifesti sono un’offesa nei confronti della gente trentina, del mondo delle associazioni e del volontariato» commenta l’imam. «È un passo indietro per il Trentino da sempre esempio d’integrazione tra musulmani e cristiani - continua Breigheche -. La generalizzazione inoltre non è mai esatta. Non si possono coinvolgere tutte le moschee e i luoghi di culto in fatti di cronaca mondiali». Al pensiero leghista che le moschee sono pericolose, l’imam risponde: «Sono luoghi d’educazione, conoscenza e cultura. I cartelloni sono modi incivili di sostenere la propria opinione e sono l’ennesima offesa a Trento».













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