Opere pubbliche ferme per 40 milioni
La task force provinciale incontra 17 Comuni della “Bassa” per gli appalti in stand-by: 20 milioni subito cantierabili
BORGO. Una cinquantina di opere per quasi 40 milioni di euro. Finanziate ma non ancora realizzate. È questa la “lista” presentata dai Comuni di Bassa Valsugana e Tesino alla “task force” di funzionari e tecnici della Provincia incaricati di “disincagliarle” e arrivare in tempi brevi alla loro cantierizzazione. Si tratta infatti di opere pubbliche sotto un milione di euro, che hanno già avuto il finanziamento provinciale ma che al momento sono in stand-by, il cui iter è bloccato per svariati motivi. Metà di queste, finanziate per quasi 20milioni di euro, potranno essere appaltate e quindi cantierizzate già nel giro di due mesi.
Ma andiamo con ordine. Ben 17 le amministrazioni che sono state ricevute ieri in Comunità di Valle dai sei funzionari (la famosa “task force” come l’ha definita il presidente Dellai), 4 quelle che si presenteranno questa mattina. Obiettivo è effettuare una mappatura delle opere per le quali l'appalto è rallentato da nodi burocratici, per andare a risolverli in tempi brevi e dare quindi il “via libera" alla loro realizzazione con una procedura autorizzativa semplificata ed accelerata. «Abbiamo ascoltato i vari problemi segnalati dai Comuni, che ora andremo a verificare puntualmente», precisa Sergio Bettotti. Ben 50 le opere illustrate dai sindaci, per un valore complessivo di 40milioni di euro. Numeri non definitivi (mancano ancora 4 Comuni) ma comunque molto maggiori alle 33 opere mappate in precedenza dalle Autonomie locali. «A quelle vanno aggiunte le opere co-finanziate dalla Provincia su altri fondi, dall’urbanistica all’agricoltura», spiega Bettotti.
Sono 50 opere dunque: di cosa si tratta? Per la maggior parte sono lavori di asfaltatura strade o ripristino di viabilità forestale, ma anche interventi ad acquedotti, fognature e illuminazione. Ci sono poi interventi per il recupero o miglioramento di edifici pubblici (dall’ampliamento della caserma dei vigili del fuoco alla sistemazione della scuola materna). «Posso dire che circa la metà delle opere possono essere messe in pista nei prossimi 2 mesi», aggiunge Bettotti. Ovvero non ci sono particolari problemi, basta accelerare e completare l’iter, a volte in attesa di delibere di giunta comunale o di progetti esecutivi. Per gli altri interventi invece il discorso è più complesso e va meglio qualificato il supporto provinciale, soprattutto con Agenzia dei servizi, per velocizzare l’uscita delle gare d’appalto. Ma ci sono verifiche da fare anche con Servizio Foreste, Patti territoriali e Agenzia per le opere pubbliche. Ci sono inoltre opere da riprogrammare con un’organizzazione logica: non ha senso, infatti, sbloccare il rifacimento di un centro storico se poi c’è da rifare la rete fognaria, come non ha senso la manutenzione straordinaria della scuola se prima non si mette a posto con la norma sulla sismicità.
«Ci sono infine interventi co-finanziati, anche di qualche centinaio di migliaio di euro, che non possono uscire perché il Comune ha bisogno di trovare risorse aggiuntive sul proprio bilancio», conclude Bettotti.
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