Operazione contro la pedopornografia, tra gli indagati un 30enne di Trento
C’è anche un trentino fra i 21 indagati dalla procura di Salerno nell’ambito di un’operazione su produzione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile.
TRENTO. Si tratta di un trentenne che abita in città che è stato perquisito la scorsa settimana dagli agenti della polizia postale di Trento, i quali hanno controllato il computer dell’uomo (senza trovare nulla, a quanto pare) e hanno sequestrato il cellulare per ulteriori accertamenti.
L'operazione, che ha interessato le province di Salerno e Napoli, oltre che la Sardegna, la Lombardia, la Calabria e il Trentino ha visto impegnati 100 operatori della polizia postale coordinati dal Centro Nazionale di contrasto alla pedopornografia on line del servizio Polizia delle Comunicazioni di Roma. Durante le perquisizioni gli agenti hanno sequestrato 19 telefoni cellulari e un pc che saranno analizzati per scoprire eventuali condivisioni con l'esterno del materiale. Le indagini sono scattate dopo che il tribunale per i minori di Salerno ha segnalato la presenza di un profilo Facebook - in uso a una minore salernitana - contenente immagini di natura pedopornografica. Gli operatori della polizia postale hanno passato al setaccio il web, scoprendo l'esistenza di un gruppo che, attraverso le chat di Messanger e di WhatsApp, avevano adescato la vittima per produrre materiale pedopornografico.
La giovane, ospite di una casa famiglia del Salernitano, inizialmente era entrata in contatto solamente con uno dei ragazzi del gruppo, ma con il passare del tempo e attraverso la rete, il gruppo si era allargato. Gli accertamenti hanno permesso di appurare che, oltre allo scambio di materiale, sarebbero state contrattate anche prestazioni sessuali in cambio di piccoli regali.