Operazione contro gli anarchici a Torino, perquisizioni anche in Trentino

L'indagine ha portato a tre arresti in Piemonte. Nel mirino della Digos azioni dimostrative. Perquisizioni anche nella nostra provincia, dove da tempo è attiva una cellula anarchica: tre persone risultano indagate a Rovereto



TORINO. Tre esponenti dell'area anarchica di Rovereto sono indagati dalla procura di Torino nell'ambito di un'operazione di polizia che ha portato all'arresto di sei persone ritenute responsabili di decine di atti dimostrativi nel capoluogo piemontese.

Si tratta di due donne e un uomo sui trent'anni, già noti alle forze dell'ordine.

I provvedimenti sono stati notificati all'alba di oggi dal personale della Digos di Trento che ha perquisito le loro abitazioni sequestrando personal computer, documenti e alcuni candelotti fumogeni.

La Digos ha anche perquisito le abitazioni di altri tre esponenti anarchici di Rovereto, fra cui uno agli arresti domiciliari perché ritenuto uno dei responsabili di una serie di danneggiamenti e imbrattamenti compiuti a Trento nel novembre 2009 durante un corteo.

Gli inquirenti ritengono che stretto sia il collegamento degli esponenti anarchici trentini con i colleghi di altre città, in particolare Torino e Bologna.

L'operazione della Digos di Torino è scattata la scorsa notte contro l'area anarchico-insurrezionalista ritenuta responsabile di decine di atti dimostrativi nel capoluogo piemontese.

Sette i provvedimenti giudiziari eseguiti in Piemonte: tre persone sono state arrestate, Andrea Ventrella, Fabio Milan e Luca Ghezzi, altre tre sono state messe agli arresti domiciliari e ad una settima è stato disposto il divieto di dimora. Sono complessivamente sei uomini ed una donna.

L'ipotesi di accusa è associazione per delinquere finalizzata a vari reati. L'inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Torino che ha disposto anche 23 perquisizioni: oltreche' nel capoluogo subalpino, sono state eseguite a Mantova, Trento e Cuneo.

Sono contestati episodi commessi negli ultimi due anni, tra cui assalti a sedi di partito, ad un ristorante del centro storico e ad un consolato.













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