“Open Lab”, progetto da 18 milioni in aula
Variazione di bilancio e schemi di accordo per ottenere l’anticipo da Roma per l’area Santa Chiara
TRENTO. Il 18 dicembre, la firma a Roma del sindaco Andreatta per il progetto di riqualificazione “Santa Chiara Open Lab”. Un programma di fondi straordinari del governo per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, che ha stanziato per il progetto del capoluogo 18 milioni e che ora deve essere definito con gli accordi di programma, entro metà febbraio. Per questo, nel prossimo consiglio comunale di domani e mercoledì, ci sono all’ordine del giorno due delibere sulla variazione del Dup (Documento unico di programmazione) e sugli schemi di accordo per il progetto “Open lab”. Le due delibere devono essere approvate in tempi brevi per ottenere il finanziamento anticipato del 20 per cento della somma di 18 milioni di euro.
«Si deve procedere - spiega l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi - con la variazione del Dup per prevedere i progetti di “Open Lab” e con la variazione di bilancio che preveda le entrate per realizzare le opere. Si tratta inoltre di approvare gli accordi di programma con gli ordini degli architetti e ingegneri, per quanto riguarda l’ex mensa del Santa Chiara e con l’Apsp per la realizzazione dei nuovi uffici tecnici in via San Giovanni Bosco. Per concludere l’iter del progetto si dovrà approvare anche una deroga urbanistica per l’ex mensa universitaria».
Una volta arrivati i 18 milioni da Roma, il Comune potrà dirottare i 12 già stanziati per il progetto dei nuovi uffici comunali per altre opere pubbliche, come, ad esempio il nuovo impianto natatorio (8 milioni che arrivano dalla Provincia, ai quali ne andranno aggiunti 4 per realizzare l’impianto con trampolino e piattaforma, per un costo di 12 milioni.
Ricordiamo, in sintesi, il progetto “Open Lab”, diviso in otto moduli. I più impegnativi sono la ristrutturazione dell'ex casa di riposo (12 milioni e mezzo l'importo totale di progetto e lavori) e il restauro dell'ex mensa Santa Chiara, che ospiterà l'urban center, la sede degli ordini professionali, un centro culturale per giovani con aree per il co-working e sale conferenze (2 milioni e mezzo il costo dell'intervento). Prevista inoltre la ristrutturazione della palazzina degli ex uffici della Rsa: diventerà un centro diurno per anziani, un asilo nido interaziendale e unità abitative per il co-housing solidale (1milione il costo). Il quarto modulo, del valore di 400 mila euro, è quello del restauro della chiesetta del Redentore, che sarà dedicata a finalità culturali. Previsti anche la riqualificazione del parco e la creazione di aree per il relax, punti per il bike sharing, aree gioco (1 milione e 400 mila euro) e lo sviluppo di nuovi sistemi per la sicurezza urbana con soluzioni “smart”(150 mila euro).