Omicidio di Grigno, chiesti 20 anni
La difesa: Smoqi è innocente, potrebbe esser stato un trafficante di droga
TRENTO. In appello le posizioni non sono cambiate: l'accusa chiede 20 anni di reclusione e la dichiarazione di semi infermità mentale, la difesa l'assoluzione perché non è lui l'assassino, la parte civile la condanna e un risarcimento da un milione di euro. Ieri in corte d'assise d'appello la prima (nuova) udienza per il processo contro Lorenz Smoqi accusato di aver ucciso, il 7 gennaio del 2009 lo studente universitario Luigi Del Percio davanti alla biblioteca di Grigno.
Il primo a prendere la parola è stata il procuratore generale Stefano Diez che ha fatto la stessa richiesta del pm Biasi: il riconoscimento della seminfermità per Smoqi e 20 anni di reclusione. Contrario all'idea di risentire i testimoni o di riprendere in mano le prove prodotte in primo grado, sarebbe favorevole ad una nuova perizia psichiatrica e al massimo a risentire i Ris per riproporre gli esami fatti sulla traccia di sangue rinvenuta sulla scarpa di Lorenc. Diez ha sottolineato - rispondendo in questo modo ad uno dei punti del ricorso in appello che era stato presentato dalla difesa - come la mancanza di un movente classico non renda impossibile l'omicidio. Dunque il perché sia stato ucciso Gigi non sarebbe importante per la condanna.
Parole dure da Luca e Chiara Pontalti, gli avvocati di parte civile che rappresentano i genitori della vittima. Parole dure perché, hanno detto, si cerca di infangare la memoria di Luigi. Appoggiando le richieste avanzate dal procuratore generale, chiedono un risarcimento da un milione di euro e una provvisionale di 50 mila euro. E hanno sottolineato come il servizio psichiatrico del carcere di Trento che ha seguito Smoqi non ha riscontrato nessun disturbo.
La difesa, invece, ha sottolineato ancora una volta la sua posizione ossia che non è Lorenc l'assassino. Dopo aver indicato come possibile terzo uomo un tecnico della Telecom (sentito dai carabinieri e ritenuto assolutamente estraneo al fatto) ora viene tirato in ballo un trafficante di droga che avrebbe ucciso Del Percio per sbaglio dopo averlo scambiato per un rivale in «affari». Non solo. L'avvocato Tornielli nell'elencare i motivi d'appello attacca a muso duro sia i carabinieri che il pubblico ministero. In particolare in relazione alla conservazione dei vestiti della vittima sostiene che gli inquirenti dovrebbero essere tutti licenziati e li accusa anche di aver alterato le prove. Non solo. Sottolinea come non sia stato individuato un movente per l'assassinio e oltre al paventare l'ipotesi del regolamento di conti con la persona sbagliata, punta il dito anche sul fatto che Grigno - dice l'avvocato - sia una nota sede di incontro fra gay. Sbagliato, secondo Tornielli, anche il modo in cui sono stati fatti lavorare i cani che dovevano ricercare lo zainetto. Hanno annusato, ha spiegato cose appartenenti a Smoqi e questo significa che se qualcosa doveva essere trovato, doveva essere riconducibile solo al suo assistito.