Omicidio a Sarentino: uomo uccide la suocera a martellate
Delitto a Villa, frazione di Sarentino, in alto Adige. Stefan Robert Kiem, di 41 anni, ha ucciso a martellate la suocera, Rosa Reiterer, di 71
SARENTINO. Un raptus. Una scheggia di rabbia e follia. Stefan Kiem, 41 anni, sabato sera ha ammazzato a martellate la suocera, Rosa Reiterer, di 75 anni, nella casa di famiglia a Villa di Sarentino. Poi è salito al piano di sopra, ha messo a letto i figli, e ha confessato tutto alla moglie. Ieri mattina si è costituito.
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Sta sistemando l’impianto elettrico, vicino alla televisione. Dietro di lui la voce della suocera che non smette di risuonare nella sua testa. «Sempre la solita storia, le solite critiche», racconterà dopo ai carabinieri. Poi lo scatto improvviso all’indietro. Nemmeno si era accorto di avere ancora in mano il martello quando si è girato verso di lei per dirle di farla finita. «Non volevo colpirla». Sente il tonfo. Il corpo dell’anziana sul pavimento. Il sangue ricopre il volto, lì dove il martello l’ha centrata. Poi l’ira diventa incontrollabile. Stefan non riesce più a gestire la rabbia. Colpisce di nuovo, e poi di nuovo, e un altro colpo ancora. Quando si rende conto di cosa è successo, il mazzuolo da muratore è insanguinato. Anche il parquet è diventato un lago rosso. Sua suocera ormai è irriconoscibile. La testa sfondata.
Rosa Reiterer, 75 anni, smette di vivere sabato sera, poco dopo le 19. Il suo corpo verrà trovato senza vita il giorno dopo dai carabinieri di Sarentino e dai colleghi del nucleo operativo, coordinati dal tenente colonnello Giacomo Barone. A ucciderla, il genero reo confesso Stefan Kiem, 41 anni, che ieri mattina, verso le 11, si è presentato presso la caserma dei carabinieri di Bolzano insieme al padre per costituirsi. Immediatamente sono andati sul posto gli uomini dell’Arma che hanno trovato il corpo dell’anziana ricoperto di sangue, sul pavimento del salotto, proprio dove Kiem l’aveva lasciato oltre 15 ore prima. Secondo una prima ricostruzione, l’omicidio sarebbe avvenuto sabato sera, verso le 19, a Villa, vicino a Sarentino, al civico 17. Da dieci anni la famiglia vive lì, insieme alla suocera che di giorno accudiva i due figli della coppia. Stefan e Heidi, infatti, hanno una figlia di otto anni e un figlioletto di appena tre anni. Dopo l’omicidio, l’uomo avrebbe chiuso la porta del salotto e sarebbe salito al secondo piano dove si trovavano i figli e la moglie. Avrebbe confessato a Heidi di avere colpito mortalmente Rosa Reiterer. Entrambi, sconvolti, per tutta la notte hanno cercato di capire cosa fare. Poi, ieri mattina alle 10, Stefan e Heidi hanno preso i due figli e sono scesi a Bolzano. La coppia va casa dei genitori di Stefan dove vengono lasciati i due bambini. Insieme al padre, Stefan decide di costituirsi. Ad accompagnarlo ci sono anche la moglie e la sorella.
Viene informato il procuratore Markus Mayr che arriva sul posto prima che il corpo venga rimosso. Come da prassi, il magistrato lascia lavorare i carabinieri, che fotografano la scena del delitto prima di portare via il cadavere. Dopodiché il procuratore aggiunto scende a Bolzano e inizia l’interrogatorio. Sono passate da poco le 16. Stefan Kiem racconta la sua vita. Lavora come responsabile tecnico per diverse aziende bolzanine. Sta insieme a Heidi da quindici anni. Non è sempre stato facile. Come in qualsiasi altra famiglia i problemi ci sono, ma insieme si cerca di risolvere tutto. Poi però c’è quella voce che lo perseguita. La suocera, racconta, lo considera «un fallito». Un uomo che sbaglia ogni cosa. Kiem parla per ore e ore. Racconta tutto. Spiega perché l’ha colpita. A qualcuno deve confessare tutta la sua rabbia. Nel frattempo il padre di Kiem si sente male in caserma. Viene ricoverato al San Maurizio. La moglie rimane in caserma insieme alla cognata. Non smette di piangere. Chiama al cellulare la suocera per sapere come stanno i bambini. Loro non sanno niente. L’interrogatorio durerà fino a tarda serata.
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