Olimpiadi di biologia sei studenti trentini in cerca di gloria
La loro idea: lavorare con i batteri per la ripulitura dei monumenti antichi ricoperti dal cosiddetto «black crust»
TRENTO. Camici bianchi da laboratorio, una competizione internazionale di biologia sintetica e uno studio sui batteri in grado di ripuliture monumenti antichi senza danneggiarli. Roba da nerd? Tutt'altro, visto come si presentano sul sito dell'Igem - International Genetically Engineered Machines competition - i sei studenti iscritti al secondo e al terzo anno di Scienze e Tecnologie biomolecolari che partecipano alla competizione internazionale di biologia sintetica ideata dal Massachusetts Institute of Technology di Boston.
Il team di lavoro è formato da Jason Fontana, Francesco Guzzonato, Daniele Rossetto, Andrea Tassinari, Giacomo Giacomelli e Anna Depetris, che durante questa esperienza saranno aiutati dai tutor Cristina Del Bianco, ricercatrice al Cibio - Centro Interdipartimentale Biologia Integrata ed esperta in biochimica e coordinatrice della squadra, e da Sheref Mansy, docente di biochimica ed esperto di biologia sintetica, e Olivier Jousson, docente di microbiologia e coordinatore del corso di laurea. L'idea del progetto, elaborata dagli stessi studenti, è quella di ingegnerizzare batteri che verranno impiegati nelle delicate operazioni di ripulitura dei monumenti antichi ricoperti da “black crust”, un recalcitrante strato minerale e organico che danneggia statue e monumenti, colpendo in particolare quelli in marmo. I batteri avranno la funzione di attaccare e disgregare lo strato senza danneggiare le opere.
Passando dalla teoria alla pratica, il team avrà tempo tutta l'estate per lavorare nei laboratori didattici del polo scientifico e tecnologico Fabio Ferrari di Povo allo sviluppo di questo sistema biologico. Alla fine dovranno essere pronti per presentare i risultati in ottobre ad Amsterdam nella fase di selezione che vedrà coinvolte squadre europee e africane. Chi passerà il turno, nel mese di novembre sarà poi invitati al Massachusetts Institute of Technology per la finale.
Il risultato della competizione non è per nulla scontato perché i ragazzi della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dovranno farsi valere in una competizione internazionale che mette a confronto alcune tra le migliori Università al mondo. Ma l'idea è buona e il risvolto in termini di utilità sociale è notevole.
Per seguire la squadra trentina in tutti i passaggi che li porteranno dal laboratorio ad Amsterdam e, incrociamo le dita, a Boston, basta visitare la pagina wiki http://2012.igem.org/Team:UNITN- Trento/Tea. Nella sezione journal sono riportati fatti salienti che riguardano la competizione ma anche momenti di vita quotidiana come compleanni e furti di chiavi.
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