Occupazione, anarchici condannati
Avevano invaso la palazzina Liberty per farci un concerto heavy metal
TRENTO. Ventisette anarchici avevano occupato per una notte e un giorno la palazzina Liberty di piazza Dante per protestare contro il decreto sicurezza del governo. Adesso il giudice di Trento Marco La Ganga li ha condannati a due mesi di reclusione per invasione di edificio, mentre li ha assolti dall'accusa danneggiamenti.
Si tratta di Andrea Amadori, 20 anni di Rovereto, Daniela Battisti, 34 anni di Calliano, Daniele Benedetti, 30 anni di Calliano, Paola Cagol, 51 anni di Povo, Francesco Cescatti, 23 anni di Mori, Davide Cislaghi, 35 anni di Rovereto, Anita Kielo Dal Bianco 30 anni di Brescia, Milo Dossi, 33 anni di Mori, Rossella Fragiacomo, 28 anni di Catanzaro, Giulia Leonardi, 34 anni di Rovereto, Sirio Manfrini, 26 anni di Rovereto, Marina Martini, 48 anni di Rovereto, Roberta Nano, 45 anni di Rovereto, Sara Nicoletti, 40 anni di Noriglio, Andrea Parolari, 38 anni di Rovereto, Massimo Passamani, 39 anni di Rovereto, Errico Pavese, 34 anni di Trento, Germano Pezzato, 20 anni di Vallarsa, Chiara Sacchetti, 29 anni di Pisa, Stefano Tiberi, 35 anni di Rovereto, Marco Vieceli, 27 anni di Mori, Martino Degasperi, 21 anni di Cavedine, Luca Dolce, 25 anni di Rovereto, Antonio Santoru, 35 anni di Verona, Dan Cristian Ciorascu, 35 anni di Grezzana, Iuliana Sapca Nicoleta, 28 anni di Verona, Evelin Sterni, 30 anni di Calliano. I ventisette imputati erano difesi dagli avvocati Giampiero Mattei, Stefano Daldoss e Andrea De Bertolini.
La difesa ha già annunciato appello contestando il fatto che i 27 imputati erano stati identificati dalla polizia solo a invasione avvenuta e, quindi, è impossibile stabilire chi materialmente abbia partecipato all'effrazione che ha permesso di entrare nella palazzina Liberty. I fatti risalgono al 12 e 13 settembre 2009. Gli imputati erano accusati di essere entrati nell'immobile, che è di proprietà del Comune di Trento, abbattendo delle protezioni edili e delle tavole che chiudevano l'edificio e di averci poi bivaccato all'interno organizzando anche un concerto di heavy metal che è andato avanti fino a tarda notte. Per loro c'era anche l'accusa di danneggiamenti per aver imbrattato la palazzina con vernice spray.
L'occupazione era stata organizzata per protestare contro il decreto sicurezza del governo che prevedeva l'arresto degli immigrati clandestini. Il decreto è stato poi spazzato via dall'Europa, ma gli anarchici sono finiti lo stesso sotto processo. A denunciarli era stato il Comune. I giovani avevano sfondato una delle porte di accesso alla palazzina, da tempo murate. Nessuno scontro con le forze dell'ordine, che hanno seguito l'azione a distanza. L'edificio del Comune è da anni in stato di abbandono.