Nursing up suona la carica: pronti alla mobilitazione
Trento. “Se entro breve tempo non avremo adeguate risposte, in settembre sarà mobilitazione generale”. Ad annunciarlo Cesare Hoffer, coordinatore provinciale di Nursing up Trento, dopo la denuncia...
Trento. “Se entro breve tempo non avremo adeguate risposte, in settembre sarà mobilitazione generale”. Ad annunciarlo Cesare Hoffer, coordinatore provinciale di Nursing up Trento, dopo la denuncia fatta nei giorni scorsi della “grave carenze di personale infermieristico e di professionisti sanitari” nell’Azienda sanitaria. “Negli ultimi mesi - riassume Hoffer - avevamo sollecitato Azienda sanitaria e Provincia a procedere con nuove assunzioni, relazionando sulla situazione problematica che si sarebbe venuta a creare nel periodo estivo, in virtù del fatto che in quel frangente il tasso di assenza del personale sarebbe stato maggiore, vista la concomitanza delle ferie estive con un numero più elevato di richieste di congedi parentali, presi per seguire i figli vista la chiusura delle scuole ed asili. Proprio per questo avevamo chiesto un piano straordinario di assunzione, per poter garantire nel periodo estivo un adeguato livello assistenziale, garantendo nel contempo ai dipendenti di poter usufruire del diritto alle ferie, costituzionalmente garantite e contrattualmente previste”.
Per il coordinatore provinciale di Nursing up Trento, “in termini programmatori, l'Azienda sanitaria in primavera già conosceva il fabbisogno di personale per coprire le ferie estive ed il numero dei congedi parentali riferiti a quel periodo, in quanto i dipendenti dovevano formalizzare tali richieste entro il 30 aprile di ogni anno”.
“Nonostante questo, la situazione si è presentata sempre più grave, in quanto l'azienda sanitaria e i referenti politico-istituzionali provinciali non hanno adottato gli opportuni accorgimenti, sottoponendo il personale a stress, carichi di lavoro sempre più elevati, precarietà nell'usufruizione di ferie e riposi, continui spostamenti da un reparto all'altro, poco funzionali a garantire la qualità del servizio e la sicurezza delle cure”.
“Emblematica la situazione della geriatria di Rovereto, dove sono stati chiusi dei posti letto ed anche quella dell'Oculistica/otorino dello stesso ospedale, dove abbiamo inviato numerose segnalazioni alle direzioni competenti per carenza di personale. Da numerosi reparti ci arrivano poi segnalazioni relative alla carenza di personale di supporto come l'Oss, costringendo l'infermiere a svolgere tali attività improprie e demansionanti, emblematico l'esempio del Pronto soccorso di Tione, dove gli infermieri di notte hanno dovuto sostituire addirittura il centralinista perché mancava o sostituire l'Oss mancante nel turno notturno, per portare le provette in laboratorio, trascurando così la propria attività istituzionale! Un altro esempio lo troviamo in Geriatria al S.Chiara, dove in questi giorni gli infermieri sono chiamati a rientrare in servizio per coprire le carenze del personale di supporto. La situazione poi dei pronti soccorsi degli ospedali provinciali è sempre più grave. Problemi anche alla postazione 118 di Borgo e in Pneumologia al S.Chiara. È inoltre in aumento il disagio del personale delle cure domiciliari e palliative per carichi di lavoro sempre più elevati”. “Se si sono aperti nuovi servizi, come il punto nascite di Cavalese - dice Hoffer - si incrementino di conseguenza le risorse economiche dedicate alle assunzioni, altrimenti il sistema andrà sempre più in crisi!”