Nuovo Villa Rosa, i lavori terminano il 19 luglio
Dopo 14 anni per pensarla e altrettanti per realizzarla l’opera sarà pronta Non ci sarà inaugurazione, ma solo il trasferimento dei pazienti dal «vecchio»
PERGINE. C’erano già le bandiere esposte (Tricolore, Europa e Provincia), l’altro giorno davanti all’ingresso del nuovo Villa Rosa all’entrata principale da via Spolverine. Corre voce, infatti, che entro il mese si dovrebbe procedere al trasferimento. La data certa è quella del 19 luglio, giorno in cui, l’opera sarà consegnata finita e il cantiere di lavoro verrà ufficialmente chiuso. All’Azienda provinciale per i servizi sanitari annunciano che «poi si potrà procedere al trasferimento dei servizi». Non ci sarà nessuna visita ufficiale, nessun sopralluogo altrettanto ufficiale, solo e semplicemente anche se sarà un’operazione decisamene complessa, si avvierà il trasporto dei pazienti.
Si dovrebbe concludere così un iter iniziato ancora 30 anni fa e che aveva visto all’opera numerosi amministratori locali e provinciali, partendo dall’allora assessore regionale Achille Fruet. I lavori avevano preso avvio 14 anni fa e altrettanti (in precedenza) erano serviti per la progettazione e l’appalto. Poi, le sospensioni, le modifiche, il susseguirsi dei lotti di finanziamento, tanto da arrivare a sfiorare i 50 milioni di euro di spesa. La prima idea era di adeguare il padiglione Benedetti, poi si preferì demolirlo e ripartire da zero occupando anche l’area della vicina falegnameria Fruet (lato via Spolverine). Molte le modifiche in corso d’opera anche per quanto riguarda i posti letto. Si seguirono esigenze diverse, tanto che furono necessari anche rifacimenti. Anche le ipotesi di cosa fare a chi si sono accavallate, perdendo qualche treno ma aggiungendo qualche vagone. Tutto, nell’ambito della rieducazione funzionale legata alle più moderne tecniche rieducative, con potenziamento anche dei servizi sanitari erogati dal distretto. L’accelerata era avvenuta sostanzialmente l’anno scorso con i molteplici solleciti e incontri effettuati dall’allora coppia di amministratori Silvano Corradi e Renato Tessadri nei confronti dell’assessore Ugo Rossi. Un’accelerata nei tempi anche perché, per la Provincia, c’era una doppia (e costosa) gestione comprendente il vecchio Villa Rosa (con i pazienti) e il nuovo con tutta una serie di servizi (soprattutto tecnici e di farmacia). Per il momento si procederà con il trasferimento dei 50 pazienti attualmente ospiti di Villa Rosa. Poi via via si aggiungeranno quanti verranno ricoverati perché necessitano di rieducazione cardiologica e quindi neurologica. A regime i posti letto occupati saranno comunque meno di 100.
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