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Nuova vita come consulente per Silvano Grisenti

In Tribunale si è discusso il suo ricorso contro il licenziamento dalla Regione. Per la difesa è un atto illegittimo che va annullato perché manca la giusta causa



TRENTO. Non ha perso il suo sorriso, Silvano Grisenti. Quando è uscito dalla stanza del giudice del lavoro Giorgio Flaim ha accennato un sorriso di quelli suoi. L’ex super assessore ai lavori pubblici dela Provincia ed ex presidente dell’A22 si è presentato in occasione dell’udienza per discutere del suo ricorso contro il licenziamento dalla Regione. Al suo fianco l’avvocato Vanni Ceola che lo ha sempre seguito in tutte le sue disavventure giudiziarie, nella buona e nella cattiva sorte. Grisenti era stato licenziato in maggio dalla Regione che in giudizio è difesa dall’avvocatura dello Stato in persona dell’avvocato Denicolò.

La Regione ha sostenuto che il licenziamento era automatico dopo la condanna definitiva per reati contro la pubblica amministrazione come la corruzione. L’ex superassessore era tornato al lavoro in Regione dopo che era stato sospeso dal suo ruolo di consigliere provinciale con decreto del presidente della Repubblica. La sospensione, decretata dopo la condanna in appello, si è trasformata in decadenza quando è arrivata la condanna definitiva a un anno di reclusione per corruzione propria, truffa e violenza privata.

Dopo la sentenza, per la Regione il licenziamento era un atto dovuto senza possibilità di interpretazione, una conseguenza automatica della sentenza di condanna per corruzione. La difesa di Grisenti, però, ha prodotto una lunga memoria in cui si spiega che il reato per cui Grisenti è stato condannato non vede la Regione come vittima e, quindi, il licenziamento non è giustificato.

Grisenti era rientrato a lavorare in Regione come coordinatore dei progetti di solidarietà internazionale dopo che si era dimesso dalla presidenza dell’A22, l’1 dicembre 2008. Poi era passato al ruolo di funzionario a disposizione della giunta regionale. Dopo il licenziamento ha iniziato a lavorare come consulente nel settore dei lavori pubblici e degli appalti. Dopo aver perso il posto fisso sfrutta le sue competenze e le sue capacità nel mondo delle costruzioni. Quando ha un momento libero si dedica al volontariato in Africa dove aiuta i più deboli.

La causa di lavoro è stata avviata dopo che ha impugnato il licenziamento per giusta causa, davanti al giudice del lavoro con il nuovo rito introdotto dalla legge Fornero. Il 25 gennaio le parti dovranno presentare delle memorie scritte e poi il giudice potrà decidere se annullare o meno il licenziamento. Nel secondo caso Grisenti potrebbe rientrare al lavoro.













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