Non si investe nel mattone «Bisogna ridurre l’Imu»
L’appello di Confedilizia ai sindaci e ai consiglieri per applicare la tariffa minima «Noi dobbiamo pagare l’imposta anche quando gli inquilini sono morosi»
ROVERETO. Non sarà risposta ai mali della crisi del mattone, ma almeno riuscirà a sollevare la difficilissima situazione del mercato immobiliare. Ne è convinta Confedilizia della Vallagarina e dell’Alto Garda che chiede ai Comuni (con una delibera da adottare entro fine mese) di applicare per l’Imu «i minimi coefficienti di legge». Le ragioni della richiesta-appello inviata a sindaci e consiglieri comunali sono esposte nella lettera inviata dal presidente dell’associazione della piccola proprietà edilizia Giorgio Aita con tutto il direttivo. «L’Imu, così come congegnata, è una tassa iniqua ed un pesante errore che sta provocando il crollo di tutto il mercato immobiliare del Paese... Visto che l’Imu ha provocato un calo nella produzione nelle costruzioni del 13% e una diminuzione del 36% nelle compravendite, è auspicabile anche una detrazione maggiore per quei proprietari di abitazioni che pongono sul mercato degli affitti i loro immobili».
«Nessuno vuole più investire in appartamenti - afferma l’avvocato Giulio Pezcoller - perché aumentano in modo esponenziale gli sfratti per morosità e le tasse aumentano sempre di più. L’Imu su paga sulla rendita catastale sia che l’immobile sia affittato o meno. E se io ho un inquilino che non mi paga l’affitto, io devo pagare lo stesso l’Imu. Gli appartamenti invenduti sono tanti, il mercato non si muove e nessuno si fida ad acquistare per poi locale. Una diminuzione dell’Imu, applicando il minimo, potrebbe dare un po’ di ossigeno al mercato».(g.r.)