«Non c’è nulla di mio la casa era stata affittata»
La difesa di Romagna, arrestato perché aveva una polveriera nel ripostiglio «Nell’appartamento abitavano due stranieri che sono spariti un paio di mesi fa»
TRENTO. Ha risposto alle domande del giudice e ha raccontato la «sua verità» che ora il suo legale (Lorenzo Eccher) dovrà supportare con delle indagini difensive. Ma Graziano Romagna, il 52enne di Mezzano arrestato dai carabinieri l’ultimo giorno dell’anno, resta in carcere. Così ha deciso il gip al termine dell’udienza di convalida avvenuta martedì.
Udienza durante la quale l’uomo ha voluto raccontare come sono andati i fatti, la sua ricostruzione. Con una premessa fondamentale: il materiale esplodente (un cordone detonante lungo 118 metri con dell’esplosivo detonante, due spezzoni di miccia a lenta combustione contenente della polvere nera flemmatizzata, una matassa di miccia a lenta combustione catramata, uno spezzone di miccia a lenta combustione catramata contenente della polvere nera flemmatizzata, sei detonatori elettrici con micro ritardo , 88 detonatori ordinari a miccia di varia potenza, 2 detonatori a miccia innescati con spezzone di miccia a lenta combustione e diversi fra detonatori elettronici e detonatori a miccia) non è suo. Di tutta quella roba trovata dai carabinieri del ripostiglio della casa che ha in uso, non se sapeva nulla. La casa, ereditata, è appunto in uso al Romagna che abita un appartamento mentre il secondo (quello dove sarebbe stato ritrovato il materiale) era stato dato in comodato gratuito e due stranieri, due nordafricani. Che un paio di mesi fa - ha spiegato l’uomo - sono sparito dalla sera alla mattina. Lui non si era preoccupato più di tanto, aveva visto che avevano lasciato lì delle cose, aveva provato a sentirli al telefono. Ma non aveva ricevuto risposta, aveva chiuso la porta di casa pensando che prima o poi di sarebbero fatti vivi.
Invece sono stati i carabinieri della stazione di Imer, nel corso dei controlli per la fine dell’anno, ha suonare al campanello. E a portarlo in carcere con l’accusa di detenzione abusiva di armi o materiale esplodente. Un’accusa pesantissima dalla quale l’uomo intende difendersi anche attraverso una serie di verifiche che saranno fatte dall’avvocato Eccher. Un punto fondamentale sarebbe il ritrovamento dei due stranieri che avevano abitato nell’appartamento, ma la ricerca appare molto difficile.
Graziano Romagna è conosciuto anche nel bellunese perché lì gestisce un bar, il Val Rosna a Sovramonte
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