«Noi del Magnete, vittime del degrado»

I residenti: spazi abbandonati, luci spente, case decadenti. Ma non è il Bronx


Martina Bridi


TRENTO. C'è chi si lamenta dello stato precario dei palazzi, chi dei lampioni spenti, chi del degrado delle aree verdi. Spazi che diventano piccole discariche a cielo aperto e habitat ideale dei ratti. Al Magnete il problema si chiama abbandono. I negozi aprono e chiudono nel giro di qualche mese, ma tra i residenti qualcuno apprezza l'ambiente multiculturale del quartiere.

Stretta tra via Brennero e i binari della ferrovia, la zona del Magnete a Trento nord non sembra riuscire a fare quel salto di qualità che le servirebbe per diventare un tranquillo quartiere residenziale di periferia. A sentire i pareri di chi ci abita e lavora, i problemi non sono tanto legati alla prostituzione, quanto piuttosto alla struttura fatiscente dei condomini e al degrado delle aree verdi e degli spazi comuni. «Molti lampioni non sono mai stati messi in funzione quindi la sera è tutto buio - mostra Oscar Dalser - per non parlare della spazzatura a cielo aperto, habitat naturale di enormi ratti che in estate gironzolano tranquilli». Nelle zone verdi i fili di erba rinsecchiti si intrecciano con bottiglie e sacchetti di plastica. I problemi riguardano anche edifici e zone pedonali, a sentire i residenti «costruiti male e amministrati peggio».

«Un errore madornale è stato di mettere dei paletti davanti a tutte le aree di accesso alla parte interna del Magnete per impedire ai veicoli di entrare - spiega Diego Udeschini del Music Center Dondi - perché rendono difficoltoso il carico/scarico delle merci e non voglio nemmeno immaginare le difficoltà in caso di incendio...». Più si ascoltano le voci di chi il Magnete lo vive quotidianamente, più ci si rende conto che i veri problemi riguardano la costruzione e la non curanza. «Se c'è una cosa di cui mi devo lamentare è lo stabile: a causa delle infiltrazioni d'acqua ho avuto ingenti danni alla parete del negozio», spiega la titolare del centro estetico Soleil Cristina Avi.

E' risaputo che i condomini della zona sono abitati anche da prostitute che esercitano in casa, ma la cosa non sembra destare grandi fastidi agli altri inquilini. «Il problema non sono le ragazze in sé, quanto le volte in cui capita di trovare preservativi usati in garage o nei giardini», spiega la consigliera circoscrizionale Antonella Andreatta, anche lei di casa a Trento nord. Esperienze spiacevoli capitano frequentemente e spesso sono causate più che altro da chi le prostitute le cerca. «Mi fanno più paura gli uomini che si avvicinano con la macchina mentre sto andando alla fermata dell'autobus che le ragazze che chiacchierano sul marciapiede aspettando il prossimo cliente», commenta Ambra Di Nuzzo, che ha visto il Magnete trasformarsi da quando è venuta a vivere qui 10 anni fa. «Con l'apertura di diverse attività commerciali la zona si è molto popolata ed è diventata più tranquilla».

A migliorare le cose anche le attività di "AniMagnete" per bambini e ragazzi organizzate dalla cooperativa Arianna. «Non andrei in giro da sola la sera, comunque questo non è il Bronx di Trento come molti credono», confida Manuela Paolino, «anzi è bello la domenica vedere gli indiani che giocano a cricket e le mamme in giro con i passeggini». I negozi, però, aprono e chiudono nel giro di qualche mese e il Magnete stenta a rilanciarsi come zona commerciale. Finora a chiudere i battenti sono stati la bottega di specialità calabresi, la pasticceria, uno studio di ingegneri, la gastronomia fast food, il bar latino americano e la lavanderia a gettoni.

A resistere il Lucaffè di Fabrizio Libardi: «Siamo riusciti a crearci un buon giro di clienti in pausa pranzo, non solo dell'Agenzia delle Entrate». Contenta di come va l'attività anche Francesca Lutterini, titolare del Nord Cafè, preoccupata però degli strani movimenti che si vedono in zona la sera: «Non è un posto rassicurante e non ci vivrei mai, ma lavoriamo bene e non è più accaduto nulla di spiacevole da quando ho attivato la vigilanza notturna dopo il primo furto».













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