«No all'addizionale Irpef nei Comuni»

La Provincia: ai municipi le imposte sugli immobili. Vertice coi sindaci


Jacopo Tomasi


TRENTO. «Comuni, non usate l'addizionale Irpef». L'invito arriva dalla giunta provinciale che, nelle linee della manovra economico-finanziaria 2012, ipotizza di assegnare ai Comuni l'incasso della cedolare secca sugli affitti e l'Irpef su fabbricati e terreni. Allo stesso tempo i municipi - in attesa dell'Imup (la nuova Ici) - potrebbero inserire una nuova tassa specifica sui servizi comunali.

Sul versante tasse la Provincia ha le idee piuttosto chiare. «Tenuto conto del contesto nazionale di notevole aumento della pressione fiscale - si legge nelle linee di impostazione della manovra - che porterà nel 2014 al massimo storico per l'Italia, con una percentuale prossima al 45%, si propone di non utilizzare l'autonomia tributaria per aumentare ulteriormente la pressione fiscale». In quest'ottica l'obiettivo è quello di riservare alla Provincia Irpef e Irap, lasciando ai Comuni le imposte sugli immobili.

L'ipotesi della giunta, però, prenderà in contropiede qualche amministrazione comunale. A partire dal Comune di Trento che sull'addizionale Irpef sta ragionando da diversi mesi. A metà maggio, infatti, la giunta del sindaco Andreatta, durante una riunione straordinaria, aveva varato un'addizionale Irpef con aliquota allo 0,2%. Poi, in seguito al disaccordo di una parte della maggioranza c'era stata una piccola marcia indietro e s'era pensato di ricorrere ad un'addizionale più "soft", scaglionata per pesare sui redditi medio alti.

La proposta di piazza Dante, però, prevede che i Comuni si scordino dell'Irpef, potendo contare invece sulle imposte sugli immobili. In attesa dell'attivazione dell'Imup (prevista dal 2014), potrebbe essere istituita una specifica imposta sui servizi comunali prendendo a riferimento, come base imponibile, gli immobili. Inoltre, ai municipi potrebbe essere assegnato l'incasso della cedolare secca sugli affitti e sull'Irpef su fabbricati e terreni. Di tutto questo se ne discuterà mercoledì prossimo, 21 settembre, in un incontro in programma tra Provincia e Consorzio dei Comuni.

Quel che è certo è che piazza Dante chiede un atteggiamento tributario omogeneo su tutto il territorio. E la volontà di rinunciare all'addizionale Irpef è legata all'obiettivo di non pensare ulteriormente sui redditi e, di conseguenza, sui lavoratori dipendenti a reddito fisso, ma invece di "attingere" dai patrimoni. Un altro tema all'ordine del giorno è quello dell'efficienza gestionale dei Comuni. I trasferimenti di piazza Dante saranno commisurati in base alla spesa e alla qualità dei servizi. I Comuni, quindi, dovranno dimostrare di essere virtuosi se vorranno mantenere invariati i trasferimenti.













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