«Niente fondi per i gruppi consiliari»
Il segretario comunale: «Ma quale Batman del Lazio? Qui nessuno disporrà di soldi da gestire come pare e piace»
ROVERETO. «La bozza del nuovo regolamento del consiglio comunale ha una finalità: quella di valorizzare il consiglio stesso e non quella di sperperare». Il segretario comunale Giuseppe Di Giorgio è categorico: «Sarà impossibile che a Rovereto si presenti un caso come “er Batman” del Lazio (il consigliere che si è intascato i fondi del suo gruppo consiliare) semplicemente perché non sono assolutamente previsti fondi per i gruppi consiliari. Ci sarà invece un fondo, come c’è adesso in bilancio, che sarà a disposizione della conferenza dei capigruppo da utilizzare per le finalità che verranno indicate nel regolamento stesso. Ripeto: nessun singolo gruppo avrà soldi a disposizione che potrà gestire in maniera autonoma. Non c’è scritto in nessuna parte della proposta tecnica, perché ancora di questo si tratta, che hanno formulato i nostri uffici».
Il regolamento del consiglio comunale di Rovereto è vecchio di vent’anni e da tempo si parla di modificarlo per rendere, tra l’altro, più snelli i lavori del consiglio stesso, per garantire maggiore efficienza ed efficacia e, perché no, possibilmente per abbattere i costi della politica. Questo significa, come tra l’altro indicato nella bozza che dovrà ancora essere aggiustata se i gruppi consiliari vorranno apportare delle modifiche, che verranno limitate le domande di attualità, ridotti i tempi delle discussioni... Ma non solo: si parla anche di spazi a disposizione per i gruppi e i singoli consiglieri per l’esercizio delle loro funzioni (come ci sono già adesso nell’edificio all’interno del cortile del municipio). E poi è previsto anche un fondo per il funzionamento del consiglio comunale.
«Non mi ricordo a quanto ammonti, ma sicuramente non è una cifra elevata, in bilancio esiste un accantonamento per il funzionamento del consiglio. A differenza di quanto accade ora, non sarà più la giunta a stabilire come spendere i soldi, ma sarà la conferenza dei capigruppo a farlo per le finalità previste dal regolamento. La conseguenza - spiega Di Giorgio - è una maggiore autonomia del consiglio stesso. I soldi non verranno ripartiti, come succede nei consigli provinciali o alla Camera piuttosto che al Senato, ai singoli gruppi in base alla consistenza o al risultato elettorale. Questo deve essere chiaro».
Chiara la presidente del consiglio Barbara Lorenzi: «Nessuno si è mai sognato di chiedere soldi per il singolo gruppo. E dovesse succedere, o ci fosse una norma nel regolamento, mi opporrei senza dubbio. Non è previsto e non lo sarà finché ci sarò io un fondo per la presidenza del consiglio come invece c’è a Trento». (g.r.)
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