«Nessun Comune remi contro i tagli Premierò chi cresce»

Dellai ai sindaci: «Non possiamo far fallire questo piano» E rilancia l’Iva alle Comunità che producono sviluppo


di Chiara Bert


TRENTO. «Nessuno di noi faccia il furbo, nessuno si chiami fuori. Perché questo è l’unico modo in cui i nostri Comuni possono continuare ad esistere, perché se questa riforma fallisce non c’è un piano di riserva. Resterebbe solo il taglio indiscriminato degli investimenti». La riforma in gioco è quella della pubblica amministrazione, la spending review trentina, un piano di tagli da 120 milioni di euro all’anno sul back office, risparmi che puntano a migliorare l’efficienza delle strutture e delle istituzioni.

Il presidente della Provincia Lorenzo Dellai lo ha presentato ieri pomeriggio ai sindaci e ai presidenti delle Comunità di valle riuniti nella sede del Consorzio dei Comuni. E ha detto chiaramente che con questo piano l’autonomia trentina si gioca gran parte della sua stessa esistenza. Ha esortato i sindaci a condividere fino in fondo il percorso avviato con la riorganizzazione interna della Provincia: «Mai come in questo passaggio lo sforzo dev’essere collettivo, il tempo che viviamo esige la responsabilità di tutta la classe dirigente, tecnica e politica». Ma subito dopo li ha anche strigliati: «Basta resistenze sulle gestioni associate e sul trasferimento di competenze alle Comunità. Siamo piccoli, 500 mila abitanti, e abbiamo bisogno di più efficienza che i Comuni da soli non possono sempre garantire». Ancora: «Non possiamo permetterci ritardi sulla tabella di marcia. Da qualche Comune non arrivano i dati che abbiamo chiesto. Dovete far capire ai vostri tecnici che serve una collaborazione piena perchè se il progetto fallisce i primi a rimetterci saranno i Comuni».

Ed è su questo che il governatore insiste nel suo intervento davanti agli amministratori locali: in ballo non c’è una vertenza sindacale, ma l’assetto delle istituzioni dell’autonomia con i suoi 217 Comuni che in molti ritengono eccessivi e non più sostenibili. «Ma essere piccoli non è una colpa - ribatte Dellai - noi vogliamo risparmiare migliorando l’efficienza delle nostre strutture e istituzioni e non tagliandole come sta avvenendo nel resto d’Italia. Rispetto chi ha deciso le fusioni tra Comuni, è una loro scelta; il nostro obiettivo – prosegue Dellai a rassicurare i sindaci che lo ascoltano attenti - è che i Comuni possano continuare ad esistere costando meno». Ma perché questo avvenire - avverte il governatore - non c’è un’alternativa ai tagli di spesa: «Questa non è un’esercitazione, un ciclo si è chiuso e non ci sono vie subordinate a questo piano». Prendere o lasciare. «Se avete idee, suggerimenti, noi siamo qui per ascoltarli. Ci serve il vostro aiuto altrimenti abbiamo perso in partenza», conclude Dellai. Che agli amministratori dà però una notizia incoraggiante: «Nel prossimo bilancio che stiamo mettendo a punto premieremo i territori che più si impegnano a creare sviluppo, restituendo parte del fisco prodotto per favorire la crescita». La strada - preannunciata la scorsa primavera - è la cessione di parte del gettito Iva dalla Provincia alle Comunità di valle. «Il meccanismo lo stiamo studiando - precisa il presidente a margine dell’incontro - difficile agire Comune per Comune, servono ambiti omogenei quali sono le Comunità».

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