Nei guai «per amore», assolto
Era accusato di aver danneggiato due auto saltando sul cofano: l’appello ribalta la condanna
TRENTO. Salvato dall’amore. Eh sì perché quello che ha fatto lo ha fatto senza dolo ma sulla spinta di una profonda felicità. Un guizzo euforico che gli era costato una condanna in primo grado ma un’assoluzione in secondo. Dove anche la procura generale ha chiesto l’assoluzione per questo ragazzo di 21 anni reo di aver danneggiato delle auto parcheggiate nel centro di Trento.
Ma partiamo dall’inizio per raccontare questa storia. Il protagonista è un ventunenne trentino che una sera di novembre è in giro con alcuni amici fra i locali del centro. In uno di questi incontra una ragazza che al giovane piace assai. E proprio quella sera Cupido scocca la sua freccia e fra i due nasce una storia. Un «sì» quello che dice la ragazza che fa emozionare il lui della situazione, regalandogli un’euforia importante. Tanto che, poco dopo quando se ne va dal locale con alcuni amici, gli viene spontaneo saltare. Per la felicità. E salto dopo salto, arriva anche a guizzare (questo il termine che è stato usato in udienza dall’avvocato difensore, Claudio Tasin) fra due macchine parcheggiate.
Il gruppo entra in un altro locale ma due ore dopo, all’uscita, il 21enne viene fermato dal buttafuori. Sì perché c’erano stati i proprietari di alcune vetture che si erano lamentati di alcuni danni e il «nostro» era stato notato in zona.
Erano state così chiamate le forze dell’ordine che avevano denunciato il giovane contestandogli il danneggiamento nei confronti di ben 8 vetture. La notizia arriva in procura e dopo le verifiche il numero delle macchine danneggiate scende a 5. Alcune, infatti, avevano sì i segni delle lesioni ma erano di molto precedenti ai fatti. Davanti al giudice diminuisce ulteriormente il numero di auto: due quelle che risultavano danneggiate. E che hanno comportato la condanna a 20 giorni convertiti nel pagamento di una pena pecuniaria. Ma c’è stata la decisione di ricorrere in appello e qui la sentenza è stata ribaltata. Pochi giorni fa infatti c’è stata l’assoluzione che era stata richiesta sia dal difensore che dal procuratore generale. Sarebbe passata la tesi dell’assenza del dolo, punto fondamentale per arrivare ad una condanna penale e sarebbe stata quindi riconosciuta l’assoluta involontarietà di quanto avvenuto.
E il danneggiamento - con limitate conseguenze per le macchine - sarebbe stato visto come un gesto forse puerile ma non tale da trasformarsi in un reato perseguibile penalmente.
Ora sarà necessario attendere la stesura della sentenza da parte dei giudici dell’appello per capire quale sia stata la loro interpretazione dei fatti. Interpretazione che comunque ha permesso al ragazzo di tirare un sospiro di sollievo. La prossima volta, forse, starà più attento a scegliere in quale maniera esternare tutta la sua felicità per l’inizio di una nuova storia d’amore. Soprattutto è probabile che in futuro si asterrà da qualsiasi tipo di guizzo, specialmente in presenza di macchine parcheggiate.