Negozi aperti di domenica No di Dao: un boomerang

L’amministratore delegato Odorizzi parla di iniziativa insensata in tempi di crisi Il fatturato cresce del 13%: «La nostra forza sono i soci». Per loro 11,6 milioni


di Silvia Siano


TRENTO. «Le aperture domenicali dei negozi rischiano di trasformarsi in un boomerang per l’economia del nostro territorio». Così Ivan Odorizzi, amministratore delegato della cooperativa Dao, Dettaglianti alimentaristi organizzati, interviene a margine dell’assemblea annuale dei soci, coincisa quest’anno con la festa per il cinquantesimo compleanno del gruppo.

«La nostra è una Regione particolare, tanti operatori tengono aperto il sabato e la domenica nei centri turistici. Le città d’estate si svuotano e tenere aperto la domenica diventa un non senso, soprattutto in questo momento di crisi, perché aumentano soltanto i costi, tra stipendi del personale e utenze. Poi se le persone non hanno denaro da spendere, non è certo tenendo aperto nel giorno di festa, che faranno acquisti».

Secondo il dirigente del gruppo, la ricetta anti-crisi sta nel puntare sul sistema cooperativo. E i numeri gli danno ragione. «Il nostro fatturato è incrementato del 13%, del quale il 6% è stato realizzato da sei nuovi soci. Anche i vecchi soci hanno incrementato le vendite del 7%, stiamo parlando di 10 milioni e 400 mila euro in più rispetto al 2010. Nel complesso abbiamo chiuso il bilancio con un fatturato di 145 milioni e 400 mila euro, contro i 128 milioni e 800 mila dell'anno precedente. Dalle prime analisi, nei primi cinque mesi del 2012, il fatturato di Dao è aumentato del 4,5% confrontando il dato rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. Per fine anno prevediamo di superare i 150.000 milioni di euro». Ma a fare la differenza sono i contributi che quest’anno verranno distribuiti ai soci: 11 milioni e 600 mila euro. «Per continuare a crescere – ha incalzato Odorizzi, rivolto alla platea dei soci – bisogna investire. L’ideale sarebbe che i contributi da distribuire venissero utilizzati per nuovi investimenti nei punti vendita. Solo in questo modo si crea quel circolo virtuoso necessario alla crescita dei singoli soci e dell’intero gruppo». Ma secondo Odorizzi, lo sviluppo passa anche attraverso un più razionale sistema dei trasporti: «In Germania e Spagna ad esempio – ha concluso – le consegne della merce avvengono tra le 24 e le 6 della mattina, così si creano meno disagi, si produce meno anidride carbonica, si risparmiano parecchi milioni di euro. Da noi, se per caso si consegna cinque minuti prima delle sette, viene fatta la multa. Queste leggi andrebbero cambiate, il commercio ne trarrebbe davvero un grande vantaggio».

La giornata è proseguita all’insegna dei festeggiamenti insieme ai soci, alle loro famiglie e ad alcuni rappresentanti delle istituzioni trentine e della cooperazione. Il 50esimo anniversario è stato anche l’occasione per inaugurare il magazzino di via dei Vodi.

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