«Necessari più servizi e tutele per chi vive in montagna»
TRENTO. Quasi quarant’anni nella cooperazione (fondatore di Agri ’90, il Bucaneve e Lavori in corso) e per 15 anni nel cda della Federazione trentina e presidente Consolida. Già vicesindaco di Storo,...
TRENTO. Quasi quarant’anni nella cooperazione (fondatore di Agri ’90, il Bucaneve e Lavori in corso) e per 15 anni nel cda della Federazione trentina e presidente Consolida. Già vicesindaco di Storo, Giuliano Beltrami, 63 anni, due figli, laurea in Lettere, insegnante e giornalista si è candidato anche alla presidenza della Federazione della cooperazione, ma ha perso. Ora affronta un’altra sfida, quella della candidatura alle provinciali, nel Pd.
I maligni potrebbero pensare che non le è bastata una bocciatura nella cooperazione: ora si candida per il centrosinistra, in grossa difficoltà. Perché?
Prima di tutto preciso che ho alle spalle candidature nel cda della Federazione, per il quale sono stato sempre eletto, come per le elezioni comunali di Storo, dove sono stato vicesindaco. In questa occasione, pur non essendo iscritto al Pd, ho accettato di candidarmi perché me l’ha chiesto Giorgio Tonini ed essendo una persona che stimo, mi sembra giusto dargli una mano.
Candidarsi con il Pd significa condividere il programma attuato finora dalla giunta uscente: cosa apprezza di quanto fatto e cosa è migliorabile?
Credo che sia necessario migliorare il rapporto con la montagna e con le valli. Prima su tutto, la sanità, anche se mi candido nel partito dell’assessore alla salute è necessario migliorare i servizi nelle valli. Penso alla mammografia, visto che con la tecnologia di oggi si possa portare anche negli ospedali periferici, per non parlare dei punti nascita... perché si sta punta su Cavalese e non su Arco?
E come vede il futuro della montagna?
Sono per lo sviluppo di un turismo dall’ambiente accogliente, sia per gli ospiti, ma anche per chi ci lavora.
Si riferisce alla gestione della presenza degli orsi?
Per quanto riguarda gli orsi, la Provincia ha varato una legge che prevedeva mano libere per l’abbattimento in caso di animali troppo confidenti, che è stata bocciata dal governo che ora si candida a governare il Trentino. Mi rendo conto però che chi lavora in montagna ha paura e va tutelato.
E per quanto riguarda il turismo, cosa propone?
Bisogna porre un freno agli impianti di risalita e sviluppare un turismo alternativo che privilegi lo scialpinismo, le ciaspole, perché ci sono tante persone che amano la montagna vissuta in modo più naturale.
In che modo pensa di dare un contributo, se eletto, al Trentino?
Lavoro da trent’anni nel sociale e voglio che si diano più garanzie ai soggetti deboli, che non sono solo quelli svantaggiati certificati, ma sono anche le persone espulse dal mondo del lavoro. Molto è stato fatto, con il Progettone e Intervento 19, ma si devono ampliare i lavori socialmente utili. Ho però un altro obiettivo.
Qual è?
C’è un problema di appalti. Di recente è stato aperto un bando per le pulizie di tutti gli uffici pubblici trentini, di 95 milioni, che andrà a gara nei prossimi mesi, diviso in 19 lotti, al quale hanno partecipato 45 gruppi nazionali. Così si rischia di far fuori tutte le cooperative e gli artigiani trentini e per la finanza del Trentino è una perdita notevole.
Tre temi da affrontare?
Alleggerire la burocrazia, di devono aiutare di più le imprese che investono e dare più servizi alle persone che vivono in montagna.