Muore a una settimana dalla caduta
Filippo Berti, 47 anni di Castelnuovo, era rovinato a terra mentre lavorava alla raccolta rifiuti a Marter di Roncegno
CASTELNUOVO. “Pippo” non ce l'ha fatta. A distanza di quasi una settimana dalla rovinosa caduta a Marter di Roncegno, mentre stava lavorando alla raccolta dei rifiuti, Filippo Berti, classe 1968, originario di Telve, ma da molti anni residente a Castelnuovo, da tutti conosciuto semplicemente come “Pippo”, s'è spento nel reparto di rianimazione del Santa Chiara di Trento, dov'era ricoverato dal giorno dell'incidente, avvenuto venerdì 24 luglio.
Per tutti questi giorni, il suo fisico possente ha lottato contro la morte, per tutti questi giorni l'intera comunità di Castelnuovo s'è stretta attorno ai suoi figli Nadia, Martina e Daniele, alla moglie Katia, alla mamma Adriana e ai suoi fratelli e ha pregato che la tempra forte di quell'omone possente potesse avere la meglio. Tanti, anche su Facebook, i messaggi di incoraggiamento che amici e conoscenti hanno lasciato sui profili dei suoi figli.
Negli ultimi giorni, però, la situazione si era ulteriormente aggravata, spegnendo piano le speranze di familiari e amici. Giovedì, il quadro clinico dello sfortunato quarantasettenne si è irrimediabilmente compromesso. L'incidente era accaduto nella mattinata di venerdì della settimana precedente. Un giorno di normale lavoro con “Pippo” che, in piedi sul predellino del camion per la raccolta dei riufiuti, scendeva di tanto in tanto per raccogliere i bidoni delle immondizie e svuotarli nel compattatore. Era una mattinata molto calda e non è escluso che la temperatura possa aver avuto un ruolo importante nella tragedia. Ad un certo punto, infatti, Berti è sceso dal mezzo e s'è incamminato verso alcuni contenitori, ma ha compiuto solo pochi passi e poi, colto da un improvviso malore, è rovinato a terra. L'impatto con l'asfalto è stato violentissimo e Filippo ha sbattuto il capo con estrema violenza, riportando lesioni che era subito parse gravissime, ma che con il passare delle ore si sono rivelate letali. Sul posto era arrivata l'ambulanza e, in contemporanea, era intervenuto anche l'elicottero di Trentino Emergenza con il medico rianimatore a bordo. Soccorsi immediati e massicci che non sono bastati a salvargli la vita.
Sgomento tra gli alpini della sezione Valsugana e Tesino: Berti era nel direttivo con l'incarico di consigliere. Attivissimo, simpatico, vulcanico anche con le Penne nere, sempre presente se c'era da faticare. Un “gigante buono”, lo descrivono in paese, un uragano di simpatia, sempre pronto alla battuta con cui era impossibile non fermarsi a scambiare qualche chiacchiera.
Molto scosso anche il sindaco di Castelnuovo, Ivano Lorenzin. «Non conoscevo bene Filippo – commenta – ma so che era un grande lavoratore, un uomo buono impegnato nel sociale e sempre pronto ad aiutare tutti. A dicembre aveva perso il suo lavoro di camionista alla Stoppa Costruzioni, azienda edile di Telve che a causa della crisi è stata costretta ad alcuni licenziamenti, e per qualche mese era rimasto disoccupato. Situazione molto frustrante per chiunque e specialmente per un uomo come lui, incapace di starsene con le mani in mano. Da qualche tempo, però, aveva iniziato a lavorare con la cooperativa “Ecoopera” di Scurelle, che ha in appalto la raccolta e lo smaltimento rifiuti per la Comunità della Valsugana e Tesino». Le cose, insomma, sembravano di nuovo girare nel verso giusto. Poi il dramma iniziato venerdì scorso e conclusosi sei giorni. Una famiglia e una comunità nella disperazione. Ieri sera il rosario e oggi i funerali che saranno celebrati, a partire dalle 18, nella chiesa parrocchiale di Castelnuovo.
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