Muore a 16 anni un mese dopo l'incidente

Lorenzo Potrich stroncato ieri all'alba all'ospedale Santa Chiara da un arresto cardiaco


Giuliano Lott


ROVERETO. I sanitari del Santa Chiara lo avevano strappato alla morte, il 24 agosto scorso, facendo sperare nel miracolo. Lorenzo Potrich, 16 anni di Rovereto, si era risvegliato dal coma ed era stato dichiarato fuori pericolo. Ieri mattina avrebbe dovuto trasferirsi a Villa Rosa per la riabilitazione post-trauma, ma all'alba è spirato per un arresto cardiaco.

Il 24 agosto il ragazzo, assieme a un diciassettenne di Volano, anche lui in sella a un motorino, stava guidando verso Besenello quando una Lancia Y che proveniva in senso contrario ha tagliato loro la strada, svoltando verso sinistra. L'amico è riuscito a evitare l'urto, Lorenzo invece non ce l'ha fatta ed è andato a sbattere sulla fiancata dell'auto, rovinando a terra. Le sue condizioni erano apparse molto serie fin dal primo momento. Lorenzo Potrich, con un trauma facciale e un importante trauma cranico - che faceva apparire la ulteriore frattura al femore come una lesione di poco conto - era stato trasferito d'urgenza a Trento, dove i medici sono riusciti a salvargli la vita.

«Dopo qualche giorno in pericolo di vita si era ripreso. Aveva riaperto gli occhi, si faceva capire a gesti, scriveva. Ci era sembrato un miracolo - racconta Matteo, diciott'anni, il fratello maggiore -. Purtroppo però non è andata bene lo stesso». Dichiarato fuori pericolo dai medici del Santa Chiara, stava per essere avviato a un percorso riabilitativo. «Proprio ieri mattina - spiega Matteo Potrich, con la voce rotta - doveva essere trasferito a Villa Rosa, a Pergine, per iniziare la riabilitazione».

Invece, attorno alle 5.30 di ieri, le infermiere del reparto hanno dato l'allarme: il cuore di lorenzo si era fermato all'improvviso. In corsia arrivano i rianimatori, cercano in tutti i modi di far ripartire il battito, praticano al ragazzo più iniezioni di adrenalina. Ma dopo quaranta minuti di inutili tentativi devono gettare la spugna. Poco dopo le 6 del mattino l'elettrocardiogramma è ancora piatto. I medici a quel punto non possono fare altro che constatare il decesso.

Lorenzo era il secondo dei tre figli di Silvano Potrich e della moglie Alessandra. Oltre a Matteo, Lorenzo lascia nel dolore anche un fratellino di soli due anni. Era un ragazzo molto vivace («anche troppo» commenta con tristezza Matteo), socievole, con la passione per lo sci e molti amici, con i quali si teneva in contatto anche grazie a Facebook. Frequentava la seconda ragioneria all'istituto Fontana, dove ieri mattina è trapelata la triste notizia, lasciando di sasso i suoi compagni di classe che non l'avevano nemmeno potuto salutare per l'ultima volta: all'inizio dell'anno scolastico Lorenzo era ancora ricoverato a Trento.













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