Mulini storici di Calavino, inaugurato il nuovo percorso 

Un’iniziativa proposta e curata dall’Ecomuseo della Valle dei Laghi: sette i punti da visitare Il progetto ha preso spunto da una serie di ricerche e studi svolti dalle associazioni locali


di Mariano Bosetti


CALAVINO. Con una presentazione in sordina è stato illustrato giorni fa il percorso storico dei vecchi mulini di Calavino dopo aver ubicato in 7 punti del percorso della Roggia di Calavino nell’attraversamento del paese altrettante bacheche illustrative delle attività artigianali di un tempo, basate sullo sfruttamento idraulico. Un’iniziativa, proposta e curata dall’Ecomuseo della Valle dei Laghi, la cui finalità di valorizzazione delle peculiarità storico-artistiche e culturali della valle (che sotto questo profilo non ha nulla da invidiare ad altre realtà valligiane trentine) presenta due novità di rilievo: da una parte quella di rendere fruibili sul campo approfondimenti, studi e ricerche, svolte per lo più da qualche Associazione locale e dall’altra quella di appoggiarsi per la realizzazione di queste iniziative a giovani studenti, per lo più in attesa di prima occupazione. Così è stato per quest’ultima ricerca; infatti nel 2015 era stata pubblicato dall’Associazione culturale “Retrospettive” il volume, frutto di un’accurata ricerca archivistica inedita dal titolo “Il bacino idrografico della Bassa valle dei Laghi – vicende secolari di un territorio, riferite alla risorsa acqua” con la collaborazione di Ferruccio Morelli ed Emanuele Pisoni (Gruppo Storico di Calavino) per la ricostruzione di alcune macchine artigianali di un tempo (mulini, sega veneziana, bot de l’òra,…), che avevano rappresentato per l’economia del paese a partire dalla storia madruzziana (XVI° secolo) fino al primo decennio del ‘900 una grande risorsa, dal momento che se contavano una trentina, disseminate lungo il corso della Roggia. Peccato che nella recente adozione del nuovo stemma del comune di Madruzzo, che dovrebbe contenere i simboli più significativi della storia di una comunità, non compaia alcun riferimento a questa secolare specificità. Autrice del progetto Chiara Dallapé di Cavedine (laureatasi da poco in Sociologia a Trento), che sulla base delle ricerche a disposizione ha prodotto questo contributo culturale, che ricostruisce una fondamentale pagina della storia di Calavino, purtroppo dimenticata a livello istituzionale.













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