Mucchi alla guida della Rurale Val di Non
L’architetto di Cles è il primo presidente del nuovo istituto di credito, operativo da oggi. Battuto lo sfidante Cattani
CLES. Silvio Mucchi, presidente uscente della Cassa Rurale Tuenno Val di Non, è il primo presidente eletto della Cassa Rurale Valle di Non. Architetto libero professionista di Cles, 54 anni, Mucchi ha ottenuto 2.053 preferenze contro le 1.227 raccolte dallo sfidante Cesare Cattani, 58 anni, imprenditore di Denno e già presidente della Cassa Rurale Bassa Anaunia.
Questo l’esito del complicatissimo scrutinio delle 3.544 schede (2289 soci presenti di persona più di 1.255 deleghe che è terminato a notte inoltrata. Con Mucchi, eletto anche il primo Consiglio di amministrazione che diamo in ordine di preferenza col territorio di riferimento. Il più votato è stato Roberto Fondriest, artigiano di Cles che ha ottenuto 1539 preferenze seguito da Antonio Pilati, presidente uscente della Rurale Tassullo e Nannoo, che ha ottenuto 1428 voti. Nell’ordine seguono Manuela Prantil (Predaia) 1292 (unica donna che era in lizza); Ermanno Menapace (Tuneno) 1246; Marco Biada (Campodenno) 1197, Dino Magnani (Predaia) 961; Cristian Paris (Rumo) 877; Mirco Busetti (Predaia) 837; Stefano Conforti (Denno) 784 e Ivo Rucal (Romeno) 770. Eletto pure il collegio sindacale con presidente Cristina Odorizzi di Cles (1611 preferenze) contro le 1431 di Paolo Carolli (Predaia). Completano il collegio sindacale Lisa Valentini (Tuenno) che ha ottenuto 116 preferenze e Tiziana Depaoli (Predaia) con 885. Per quanto riguarda il Collegio dei probiviri, la nomina è stata fatta per alzata di mano con Ruggero Carli alla presidenza, Bruno Lucchini e Francesco Wegher effettivi e Bruno Caracristi e Domenico Sanna supplenti.
Tornando al voto dei consiglieri, dei dieci eletti ben nove sono amministratori uscenti in forza ad una o l’altra delle Casse Rurale andate in fusione: unico volto nuovo è quello di Cristian Paris di Rumo che ha superato, nel segreto dell’urna, l’uscente Sandro Marchesi. Un voto dunque nel segno della continuità e che ha premiato chi ha portato alla creazione della grande Cassa Rurale Valle di Non vincendo resistenze e campanilismi locali.
La Cassa Rurale valle di Non è una realtà con 10.659 soci, conta 140 dipendenti (80 uomini e 60 donne) ed è articolata in con 26 filiali distribuite in 15 comuni. Complessivamente si tratta di un ambito operativo con 30.000 residenti, dei quali ben 22.000 sono clienti della nuova banca. Il patrimonio della società cooperativa ammonta a 158 milioni di euro, cifra che rende la Rurale Valle di Non oltre che una tra le quattro maggiori del Trentino in base alle masse amministrate (un miliardo e 172 milioni di euro) anche tra le più solide. Dai dati emerge infatti che il coefficiente di solidità «cet1» della Cassa Rurale Val di Non si attesta al 19,02%, a fronte di una media provinciale del 15,60%. Le banche italiane hanno un valore medio di 13,80% e quelle trentine di 15,60%, superiore di 5,1 punti del minimo legale fissato a quota 10,5%. Per quanto riguarda la parte operativa, direttore generale è Massimo Pinamonti, direttore della ex Rurale Tuenno Val di Non con vice Giuliana Cova, omologa dell’ex Cassa Rurale d’Anaunia. Pinamonti, nel suo saluto all’assemblea, ha ringraziato i colleghi e il personale che con un impegno straordinario ha consentito alla nuova banca di essere pienamente operativa da lunedì 9 luglio alla riapertura in tutte le 26 filiali sparse per la valle di Non. Un impegno non da poco per omogeneizzare i dati ora tutti trasferiti nella centrale operativa unificata. (g.e.)
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