Motorizzazione, terreni inquinati
Nell'acqua di falda manganese oltre i limiti. Disposte nuove indagini
TRENTO. Mentre si stringono i tempi per la permuta tra Provincia e Cooperazione per l'Italcementi, una brutta sorpresa arriva dall'area della Motorizzazione Civile, dove le indagini geologiche hanno rilevato presenze inquinanti nei terreni e nelle acque di falda. Non si tratta di dati allarmanti, ma la Provincia ha deciso di allargare la campagna d'indagine alle aree limitrofe di proprietà del Comune, che piazza Dante intende acquisire per la riqualificazione della destra Adige.
Il dirigente del Servizio edilizia pubblica e logistica, l'architetto Claudio Pisetta, ha affidato al geologo Dario Zulberti la caratterizzazione delle aree di proprietà del Comune limitrofe alla Motorizzazione, per una spesa prevista di 33 mila euro. L'urgenza di effettuare l'indagine è data dalla necessità per la Provincia di acquisire in tempi rapidi tutti i dati sulla situazione del sottosuolo e dell'acqua in vista dell'accordo di programma a 3 (Provincia, Comune di Trento e Cooperazione) che porterà alla riqualificazione della Destra Adige. «Abbiamo intenzione di acquisire le proprietà del Comune - spiega Pisetta - e quindi è fondamentale conoscere lo stato del suolo per quantificare poi i costi di un'eventuale bonifica».
Il 30 novembre scorso la Provincia aveva affidato un primo incarico di caratterizzazione ambientale dell'area della Motorizzazione: le analisi su campioni di terreno hanno evidenziato dei superamenti dei limiti di legge sia per quanto riguarda i terreni che le acque sotterranee. L'origine potrebbe essere nella presenza di riporti di rifiuti. Di qui la scelta di allargare l'indagine anche alle aree limitrofe comunali. Il 23 agosto scorso il Comune ha informato che l'analisi sulle acque di falda ha evidenziato sforamenti per quanto riguarda il manganese, evidenziando però come il fenomeno sia collegabile ad un inquinamento di falda che interessa un'area più vasta rispetto a quella della Motorizzazione.