Moschea abusiva: ordine di sgombero
A Gardolo un garage trasformato in un luogo di culto
GARDOLO. Una cantina trasformata in moschea. Abusiva. Succede a Gardolo in via IV novembre 15 dove una famiglia pakistana, quella di Shahid Mahfouz, ha messo a disposizione i propri scantinati ai numerosi musulmani che risiedono in zona. L'ufficio edilizia del Comune di Trento, su segnalazione dei vigili urbani, ha così emanato un'ordinanza per lo sgombero entro 90 giorni, a partire dal 6 luglio: "Il locale - recita l'ordinanza - non presenta le caratteristiche dimensionali, di areazione e di isolamenti" e il proprietario dell'immobile in questione, Antonio La Porta, "non è in possesso della denuncia d'inizio attività". Tutto ha inizio il 10 maggio quando la Polizia Municipale di Trento effettua un sopralluogo: sì, la moschea c'è.
Altro sopralluogo il 4 giugno: emerge che il locale destinato a cantina-deposito (l'altezza è inferiore al metro e mezzo) ha subito una modifica della destinazione d'uso. E' stato trasformato in moschea senza però avere barriere architettoniche, parcheggi e finestre. Lo scantinato, 60 metri quadrati situati sul retro dell'abitazione, è stato affittato a Choudry Shahid Mahfouz da circa un anno. Mahfouz l'ha messo a disposizione della comunità pakistana di Gardolo, che altrimenti non avrebbero un luogo di culto a cui fare riferimento.
I musulmani possono recarvisi a qualsiasi ora del giorno e accedere attraverso la porta basculante metallica del garage, sempre aperta. All'interno del garage sono stati posizionati arredi, attrezzature ed allestimenti propri del culto islamico. Il luogo della preghiera è delimitato da un enorme tappeto che è steso per quasi tutta la superficie del locale, dove i fedeli si inginocchiano per la preghiera. Là sono apposti dei quadri con simboli e scritte arabe gialle che riportano qualche "sura" del Corano. Sulla parete est del locale c'è un lavello che i fedeli utilizzano per le abluzioni prima di pregare. Vi è inoltre qualche Corano.
"Sono una ventina i musulmani che si trovano nella nostra cantina tutte le sere - afferma la signora Shahid Mahfouz - ci sono molte famiglie. I bambini leggono ed imparano il Corano. Questa moschea è solo per uomini, non c'è un altro locale per donne. Qui in zona non ci sono altri luoghi sacri e la moschea di Trento è troppo lontana per noi, quindi abbiamo deciso di mettere a disposizione la nostra cantina. Non tutti i musulmani di Gardolo però vengono qui. Solo quelli di origine pakistana".
Il marito telefonicamnte, invece, nega tutto e afferma: "Si sono sbagliati. Ci troviamo solo per chiacchierare, non è vero che preghiamo. Martedì comunque ho un incontro in Comune". Per i vicini di casa il fatto di avere una moschea abusiva di fronte non rappresenta un problema, anzi: "I pakistani qui di fronte - dicono - sono tra i vicini più tranquilli. Non ci disturba il fatto che loro si radunino a pregare perché lo fanno e senza dare moia a nessuno. Loro rispettano la nostra cultura e noi rispettiamo le loro abitudini".