Mosaner tira dritto la verifica non si farà

L’appello lanciato dalle opposizioni non è stato raccolto dal sindaco di Riva Nel prossimo consiglio comunale solo interrogazioni e la questione Miralago


di Matteo Cassol


RIVA. Niente da fare. L'appello-guanto di sfida lanciato dalle minoranze al sindaco Adalberto Mosaner, a quanto pare, "scaletta" del prossimo consiglio comunale alla mano, non è stato raccolto. Dopo che una mozione su questo tema non era stata approvata, otto consiglieri di minoranza avevano chiesto per iscritto la convocazione di un Consiglio comunale per discutere e deliberare sulla verifica degli indirizzi generali di governo, con relazione, discussione e approvazione di eventuali modifiche, inserendo quindi il punto all'ordine del giorno. Ebbene, il consiglio (convocato per il 9 settembre alle 18) e l'ordine del giorno ci sono, ma della verifica sul programma non c'è traccia.

Quel lunedì si partirà dalle risposte alle interrogazioni presentate verbalmente dai consiglieri, seguire dall'anticipo della trattazione del punto riguardante la posizione sulla Miralago presentata da Pietro Matteotti e altri sei e del regolamento di polizia urbana. Gli altri punti riguardano il regolamento interno per le adunanze del consiglio, l'esame e l'approvazione di modifiche a tre articoli dello Statuto comunale (caratteristiche costitutive, funzionamento del Consiglio comunale e giunta municipale), la comunicazione delle risposte a interrogazioni e interpellanze, l'approvazione dei verbali di riunioni precedenti e la trattazione di altre quattro mozioni: quella sul monte Brione e le antenne presentata da Paolo Matteotti, Modena, Chincarini, Bazzanella e Morghen, quella sull'adeguamento dei giochi presenti nei parchi pubblici cittadini alle esigenze dei bambini disabili presentata da Gaiatto, quella sull'abolizione delle voci "coperto" e "servizio" nel conto dei ristoranti presentata da Bacchin e quella sulla spending review della governance delle società controllate dal Comune presentata ancora da Gaiatto.

A domandare esplicitamente la verifica di programma sono stati Modena, Grazioli, Pesarin, Pederzolli, Gaiatto, Lorenzi, Pietro Matteotti e Morandi (ossia Progetto per Riva, Laboratorio di Centrosinistra e Uniti per Riva), facendo appello all'articolo 33 dello Statuto, in particolare al passaggio in cui si prevede che "A metà mandato il Consiglio provvede a verificare l'attuazione di tali linee (quelle programmatiche, ndr) da parte del sindaco e degli assessori". Si trattava di un chiaro tentativo di testare la tenuta del pericolante schieramento che nominalmente dovrebbe sostenere Mosaner (con quest’ultimo che in caso contrario, posto che la minoranza seguiti a garantire il numero legale, potrebbe provare a cavarsela almeno fino al prossimo bilancio, a meno di una sua candidatura alle provinciali con conseguenti dimissioni) partendo dal pesante precedente per la giunta della mancata approvazione del rendiconto (circostanza in cui si ebbero solo 14 voti a favore sui 16 necessari, costringendo la Provincia a intervenire con un commissario ad acta) e facendo leva sui malumori dei dissidenti, connessi sia al metodo che alle misure concrete. Sulla verifica, però, il primo cittadino pare voler proseguire per la propria strada: non programmandola.

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