Mezzo milione a Botta
Per la biblioteca di Sanseverino che non vedremo mai
TRENTO. È costata mezzo milione la biblioteca che non vedremo mai. A tanto ammonta l’onorario che l’archistar ticinese Mario Botta ha ricevuto per la progettazione della biblioteca d’ateneo che sarebbe dovuta sorgere in piazzale Sanseverino. Dopo un lungo tira e molla durato anni, alla fine la decisione presa da Provincia Comune e Università è stata quella di realizzare la struttura nel nuovo quartiere delle Albere, all’interno del nuovo polo congressi.
A rivelare la cifra pagata a Botta è stato il presidente della Provincia Ugo Rossi in risposta a un’interrogazione del consigliere Rodolfo Borga (Civica Trentina). Il costo dei corrispettivi pagati all’architetto ammonta a 512.717 euro iva inclusa. «La destinazione di piazzale Sanseverino - prosegue Rossi - sarà oggetto di valutazione tra Provincia, Università e Comune di Trento, anche in considerazione della interazione con le aree pubbliche limitrofe al piazzale medesimo».
Rossi evidenzia poi con una tabella il rapporto tra i costi dell’intera operazione: 61 milioni erano previsti per la biblioteca Botta in piazzale Sansverino, mentre 31 milioni e 400 mila euro dovevano servire per realizzare il nuovo polo congressuale a sud delle Albere. E alla fine saranno 43,3 i milioni di euro necessari per ospitare in quest’ultima struttura la nuova biblioteca.
«Patrimonio del Trentino – prosegue il governatore rispondendo a Borga - ha finora condiviso gli studi di progettazione per la trasformazione del polo congressuale in nuova biblioteca con l’Università che ha sostenuto l’iniziativa. In base agli studi proposti – aggiunge Rossi – la nuova destinazione, eseguiti i necessari interventi edilizi, sarà in grado di soddisfare le esigenze della biblioteca universitaria anche con una visione di sobrietà rispetto al progetto Botta».
Il presidente della Provincia conclude segnalando che «negli studi di progettazione per la trasformazione del polo congressuale in nuova biblioteca, vengono mantenute pressoché tutte le funzioni previste nel progetto della biblioteca Botta, con una diminuzione delle superfici complessive e della capacità di archiviazione, comunque rispondenti alle attuali esigenze dell’Università che ha infatti condiviso la nuova impostazione».