Mercatino da record «Affari per tutti»
I commercianti delle “casette” soddisfatti: la neve ci ha aiutato
TRENTO. Il mercatino di Natale ha dato l'arrivederci alla città di Trento in una di quelle classiche giornate che hanno caratterizzato questa edizione: sole, temperatura mite ed ancora turisti e trentini a curiosare tra le casette. Saranno stati i prezzi contenuti, le tante occasioni, ma gli espositori hanno ritrovato tra i clienti la gioia di acquistare e quest'anno un pensierino non lo si è negato a nessuno. È stata anche la prima edizione su due piazze che ha portato a vivere in un modo del tutto diverso il centro storico.
Tra gli espositori non è mai mancato il sorriso e ieri, in coincidenza dell'ultimo giorno di mercato, c'era un clima di festa. Quasi tutte le espositrici vestite da Befana uscivano dalle loro casette per farsi fotografare. Dai Frati Embriaghi la nota gogliardica: un trono, improbabile come i costumi, posizionato su un carretto trainato a mano con una corda, ha rumorosamente percorso tutta la piazza, poi le vie del centro fino a piazza Cesare Battisti.
Spazio al bilancio: c'è chi ha concluso il suo primo anno, chi ha cambiato piazza o chi è ormai un veterano. Tutti soddisfatti, o quasi: «Siamo sempre stati in piazza Fiera e per la prima volta siamo in piazza Cesare Battisti per un trasferimento imposto, per il quale non abbiamo potuto obiettare nulla», dice Massimo Rocco de “La Marchand de Sable”. «Se fosse dipeso da noi, non ci saremmo mossi: la clientela è pigra, sapeva dove trovarci e veniva senza problemi. In più in piazza Fiera c'è più flusso di gente, qui molto meno. Il bilancio dev'essere fatto in prospettiva: l'anno prossimo andrà meglio». Molto più soddisfatto Giorgio Lochmann de “El tabià della polenta:” «Sono al decimo anno e questa è una delle annate di maggiore soddisfazione. Del resto se c'è sole e manca la neve noi lavoriamo di più e così è stato anche questa volta. Certo queste condizioni climatiche ci hanno soddisfatto a pieno, non come è stato per la montagna. Il piatto più richiesto? Polenta e funghi, meno rispetto agli anni scorsi l'abbinamento con la polenta».
Per Nicol dei “Dolci di Robin”, al primo anno non c'erano aspettative: «Siamo molto contenti per come è andata. In tanti si sono portati un nostro dolce a casa. La sorpresa sono stati i marroni sotto grappa che hanno affiancato i tradizionali zelten e strudel».
Lasciamo piazza Cesare Battisti mentre Bacco con i suoi paggetti imperversano con urla, campanozzi e la gente si diverte e fotografa all'impazzata. Un'altra sorpresa, è stata quella del successo della gastronomia in generale: per Nicola, del “Gruppo Formaggi del Trentino”, «questa è stata l'edizione migliore degli ultimi tre anni. Il Puzzone è andato come sempre alla grande, mentre la sorpresa è stata la richiesta per il Trentingrana». Dal salato al dolce ed eccoci alla “Cioccolateria Apuleio”: «Positivo, molto bene anche se la qualità paga sempre», dice Mary. «Mi è piaciuta molto l'idea della doppia piazza che ha finito per coinvolgere tutta la città. Le riproduzioni in cioccolata degli attrezzi e dei mestieri sono state le più richieste» Sara, de “I Mercanti di Luce”, sorride: «Un'ottima risposta alla crisi. Qui la gente è arrivata con la voglia di comprare e di non fare rinunce. D'accordo, non si spendevano grosse cifre, ma il clima era quello giusto. Infatti ad essere più venduto è stato il tris di candele piccole, ma anche le nostre artistiche».
A sorprendere i visitatori ci hanno pensato alla “Miniera dei sapori mocheni”: «Il Mochenbrulè - spiegano - ci ha messo un po' a prendere piede, ma alla fine è andato alla grande. Come i Cevapcici, piatto slavo che abbiamo proposto a base di manzo e non di pecora come l'originale. Sono andati quintali di cipolla: la mangiano tutti, maschi e femmine a qualsiasi ora. Incredibile». Il Panificio Primiero ha scommesso sui canederli: «Ottimo riscontro per quelli allo speck, bene quelli del Primiero con tosela e salsiccia affumicata, ma a sorpresa anche quelli dolci da servire con la marmellata. Un bilancio? Siamo stati fornitori degli espositori fino a quest'anno e la differenza è un buon 10% in più.
Il “Maso Naranch” è un altro debuttante. «Abbiamo provato con lo Spritz caldo - dice Mauro Pezzato - ed è andata bene. La mini-Sacher è piaciuta e la polenta tartufata, la nostra specialità, è andata alla grande».