«Mercatini, meno giorni e distribuiti su più piazze» 

L’assessore Stanchina: «In regione ce ne sono ormai una cinquantina Si è chiusa un’epoca: la gente cerca qualità». Piazza Duomo? «Vedremo...» 


di Claudio Libera


TRENTO. Sotto una fastidiosa pioggerella, ieri Trento ha salutato l’edizione 2017 dei mercatini di Natale. Dopo 49 giorni, da oggi resteranno spente le luci nelle 93 casette che – divise tra piazza Cesare Battisti e piazza Fiera – hanno offerto a residenti, “ospiti frettolosi” di un giorno o turisti delle settimane bianche e pure oltre, ciò che per il momento può essere considerato il meglio che il panorama quasi esclusivamente locale, ha avuto in serbo.

Con una considerazione che dà il segno di quanto è sin qui accaduto: “Quest’anno si è chiusa un’epoca ed ora assieme all’Apt studieremo tempi e luoghi”. Il che tradotto significa: vale ancora la pena avere 49 giorni di apertura? Bastano due piazze o se ne possono occupare anche 5 o 6? La parola all’assessore Roberto Stanchina.

Dopo la presa di posizione degli espositori ed il punto di vista di Elda Verones, direttrice dell’Apt Trento Monte Bondone Valle dei Laghi che, con Trentino Marketing si è assunta l’onere e l’onore di allestire le iniziative prima in carico a Trento Fiere, oggi infatti è la volta dell’assessore comunale con competenze in materia di statistica, azione promozionale nel settore industriale, marketing urbano, iniziative in materia di agricoltura, artigianato e commercio, problemi del mercato del lavoro, rapporti con le Associazioni di categoria in campo economico, sovrintendenza alle attività legate alla politica tributaria e tariffaria del Comune, autorizzazioni commerciali, rapporti con le società ed aziende partecipate comunali, turismo e manifestazioni finalizzate alla promozione urbana. Senza dimenticare che, con gli operatori di piazza Duomo ed alcuni sponsor, è stato il motore dell’iniziativa che ha portato a fianco della fontana del Nettuno l’albero di Natale da 18 metri illuminato da 10 mila led e sul lato nord della cattedrale di San Vigilio, il presepe prestato dagli Amici di Tesero.

Una primissima impressione sui mercatini del 2017?

Come detto, quest’anno si è chiusa un’epoca; innanzitutto ora si parte con la gestione dell’Apt che subentra dopo 24 anni di evento organizzato da altri; poi la concorrenza che c’è, è innegabile e si fa sentire. Dieci anni fa si ragionava in un certo modo, avevamo quasi l’esclusiva; 4/5 anni fa le cose sono cambiate, ora siamo arrivati a 50 mercatini in regione, si deve fare il conto con questa realtà. Poi il meteo: quest’anno la neve ha fatto il suo dovere sin dall’inizio stagione e chi era venuto in vacanza in Trentino per sciare, in città è sceso meno delle passate edizioni quando i prati erano verdi ed in centro si registravano 10 gradi.

Come si può cercare di rendere appetibili i mercatini, diversificando le proposte?

Quest’anno un altro aspetto è venuto a galla: si cerca sempre più la qualità dell’offerta, delle novità. La gente non cerca più solo il rustico ed il prodotto tipico, ha mutato il modo di spendere e vuole il nuovo, il bello, il diverso. Così anche gli espositori devono adeguarsi, reinventandosi.

A loro cosa possiamo dire?

A quelli che hanno fatto i numeri – tenendo presente che non ci sono più le cifre di qualche anno fa – ma che sono soddisfatti del risultato, diciamo: siete sempre i benvenuti anche per il prossimo anno. A chi si lamenta o ha trovato criticità o deciso che non vale la candela, diciamo il nostro grazie ma non ci strappiamo le vesti. La lista di chi è in attesa di entrare nel novero dei partecipanti è molto lunga.

Correttivi eventuali da apportare o modifiche che si sono rese necessarie?

Ora con l’Apt valuteremo più aspetti, iniziando dalla durata. Vale ancora la pena fare Mercatini che durino 45/48 giorni? Allora facciamoli. Non serve così tanto tempo? Diversifichiamo l’offerta e troviamo delle alternative interessanti ed intriganti. Poi l’incognita piazze: la logistica rappresenta un aspetto molto importante per la proposta cittadina, valuteremo le piazze: 2, 3, 5? Staremo a vedere, comunque si può e forse si deve cambiare.

Il sindaco comunque si è già espresso contro l’occupazione di piazza Duomo.

Noi ne prendiamo atto e ne parleremo a viso aperto, tutti insieme, seduti attorno ad un tavolo, operatori economici, Apt, Comune. Certo è che sicuramente verrà ripetuta l’esperienza dell’albero di Natale, come tornerà il presepe: sicuramente piazza Duomo riavrà il suo punto info dell’Apt che è stato gettonatissimo e la stazione di partenza ed arrivo del Trentino di Babbo Natale, che ha fatto registrare numeri davvero molto importanti. Per la casette si vedrà…

Ma a conti fatti, in conclusione, la gente a Trento è arrivata egualmente oppure c’è stato il drastico calo descritto da molti?

Indubbiamente il calo fisiologico c’è stato; come ho spiegato prima, secondo me, dovuto al proliferare delle offerte in ogni dove ed a causa anche della quantità di neve che ha proposto l’alternativa dello sci da qualche anno un po’ sotto tono. Per il resto la gente ed il pienone li abbiamo avuti egualmente; certo, i turisti hanno diversificato il modo di spendere, la crisi è alle spalle ma questo non significa che abbiano deciso di scialare tutto e subito. Sono molto più oculati e soprattutto cercano la qualità a scapito della quantità e del ripetitivo. Personalizzazione: questo potrà essere il segno distintivo per il futuro dei Mercatini di Natale di Trento che, per la città, dovranno tornare ad essere un segno distintivo di unicità.















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