«Mercatini flop? Si vince col marketing»
La ricetta di Claudio Facchinelli e Giulio Prosser per risalire la china dopo un’edizione difficile: «Più artigianato tipico»
TRENTO. «Tipicità, originalità e marketing». Queste le tre parole d’ordine che devono comporre la ricetta per riportare i mercatini di Trento e Rovereto al successo che quest’anno si è un po’ appannato. Lo dicono due che i mercatini li conoscono bene per averli organizzati a lungo e anche per averne studiato le potenzialità e i difetti. Claudio Facchinelli, come presidente del Cte ha organizzato i mercatini di Trento per 14 anni, Giulio Prosser , ha guidato a lungo i mercatini di Rovereto e quest’anno, come presidente dell’Apt, ha organizzato i Natali della Vallagarina che hanno avuto un grande successo.
Facchinelli invita a puntare soprattutto sul marketing: «Vedo che non danno i dati sulle presenze. E questo qualcosa vuol dire. Il fatto è che ci sono città importanti che hanno iniziato a organizzare i mercatini. Penso a Verona, per non andare troppo lontano, dove l’esperienza è andata bene. Per questo penso non si possa andare avanti così come è stato fatto sempre. Ci vuole un grosso intervento dal punto di vista del marketing. E poi dobbiamo riuscire a fare accordi con le città a nord. In passato avevamo degli accordi con Innsbruck e questo ci permetteva di agganciare il flusso di turisti e visitatori che andavano verso nord. Quest’anno non è stato fatto nulla di tutto questo. Per il futuro, bisogna insistere sul marketing per le famiglie. Ci vuole un grosso sforzo su questo versante. Dicono di aver fatto molto marketing sui social media, ma i mercatini si rivolgono a una platea tradizionale, formata da famiglie. Per questo ci vuole una campagna di marketing sui media tradizionali, ma oltre a questo, si deve puntare sull’artigianato e sulla tipicità. Dobbiamo offrire le nostre peculiarità, i nostri prodotti, la nostra immagine. Solo così potremo vincere la sfida».
Giulio Prosser è sulla stessa lunghezza d’onda: «Quest’anno abbiamo organizzato i Natali della Vallagarina. Si è trattato di iniziative in 12 diversi comuni della valle, da Ala e Avio fino a Brentonico e Castellano. Ogni comune ha valorizzato una sua peculiarità e c’è stato un grande successo. Ala ha messo in mostra i suoi palazzi, Avio il castello, Castellano le cantine. Ci sono stati molti visitatori che hanno apprezzato questa formula. C’era chi si muoveva in camper per tutti i paesi coinvolti. L’idea è piaciuta molto e penso che si debba andare su questa strada. Si devono valorizzare i prodotti tipici, sia dell’artigianato che enogastronomici. E poi bisogna comunicare e fare marketing. Informare il pubblico sulla nostra offerta e sulle nostre tipicità. In questo modo si vince la sfida».