«Meno Circoscrizioni? Si può fare»

Galli (Sud): riduciamoci l'indennità del 20 per cento, a partire da Dellai


Paolo Piffer


ROVERETO. «Siamo disponibili a discutere di una riduzione delle Circoscrizioni», affermano i 7 Presidenti, pur con sfumature diverse, per venire incontro alla necessità di far calare i costi della politica. «E anche a ridurci l'indennità. Ma - aggiungono - partendo dall'alto, dai vertici provinciali». I responsabili dei quartieri cittadini riflettono sulle spese sostenute dalla politica invitando il Comune ad accelerare sul nuovo regolamento.

I responsabili istituzionali dei quartieri cittadini alcuni mesi fa vennero convocati dalla presidente del consiglio comunale Lorenzi e dall'assessore al decentramento Manfredi proprio per cominciare a metter mano ad un nuovo regolamento. Che potesse prevedere anche un accorpamento di alcune Circoscrizioni. Questione, peraltro, che, come un fiume carsico, riaffiora periodicamente, da anni. Da allora più nulla. Ora il tema riemerge viste le dichiarazioni rese al Trentino, in stretta relazione con i costi della politica, dal segretario del Pd Lorandi e da Graziola del Patt («da 7 a 5, basterebbero») mentre il sindaco Miorandi ha puntato sulle indennità dei presidenti («necessario fare un ragionamento»).

E' curioso, vista la differenza di ampiezza dei territori di competenza, quanto spetti ad ogni Presidente di Circoscrizione. In pratica, lo stesso di un assessore della Comunità della Vallagarina: 1055 euro e 88 centesini lordi al mese contro 1060. Filippo Galli, presidente della Sud, lancia una provocazione: «Riduciamoci l'indennità del 20%, ma a partire dall'alto, dal livello provinciale giù giù a cascata fino ai gettoni dei consiglieri circoscrizionali. Sulla riduzione delle Circoscrizioni, poi, ci siamo sempre dichiarati disponibili a ragionarci. Purché sia chiara una cosa: o si fanno funzionare veramente o se no si chiudano».

Il collega Enzo Da Costa, della Nord, è sulla stessa lunghezza d'onda: «Pronti all'accorpamento, si potrebbe passare da 7 a 4. In quanto alle indennità vengano tutte ridotte, a partire dal presidente Dellai passando per gli assessori, arrivando al sindaco Miorandi e alla sua giunta. Fino a noi. Ma non si parta dalle Circoscrizioni, dalle briciole. Se no è solo demagogia».

Favorevole ad un accorpamento anche Sandro Folgarait (Noriglio) che però precisa: «Non sono le Circoscrizioni che incidono sui costi della politica». «Basta andare a vedere - sottolinea - quanto prendono i consiglieri provinciali. Sul numero si può anche concordare una riduzione, basta che sia una decisione unanime».

Maurizio Migliarini (Lizzana) dichiara: «Piena disponibilità ad abbassarmi l'indennità a patto che quei soldi vadano in un fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà e non nel calderone del bilancio comunale». «Sul numero delle Circoscrizioni - prosegue - penso sia fattibile arrivare a 5».

«Il 10% in meno - dice Carlo Plotegher (Marco) - Questa la percentuale da applicare all'indennità. Ma a partire dall'alto, dai vertici provinciali. E sulla riduzione c'è piena disponibilità ad arrivare a 5 Circoscrizioni».

«Tutta la politica va ridimensionata - afferma Giuseppe Zenato della Centro - Ma a partire dalle indennità dei provinciali e dai vitalizi. Se così fosse, anch'io sono pronto a ridurmi l'indennità».

«Noi ci metteremo del nostro - conclude Biancalbina Francesconi (Sacco San Giorgio) - Se però il ragionamento coinvolge anche i vertici. Altrimenti è solo populismo. Sul numero delle Circoscrizioni il discorso è già avviato. Ora va portato avanti con una certa celerità».













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