Mellarini: «Con Dellai rapporto rotto»
Da ieri l’assessore è segretario dell’Upt: «Non consentirò che facciano un partito nel partito». Segreteria, Conzatti ci sarà
TRENTO. «Con Dellai si è rotto un rapporto umano, e questo dispiace. Ma prima di ogni scelta c’è il rispetto delle persone». Tiziano Mellarini da ieri è il segretario provinciale dell’Upt. Un mese e mezzo dopo il congresso del 23 gennaio, dopo lo strappo del padre fondatore e incassata l’abolizione della norma sull’incompatibilità tra le cariche di assessore e segretario, Mellarini ha accettato l’incarico. Ma la battaglia nel partito, politica e giudiziaria, è tutt’altro che finita.
Mellarini, la minoranza è pronta anche a un ricorso in tribunale contro la sua segreteria.
Possono fare le scelte che ritengono opportune, non pensino che il sottoscritto non si sia tutelato consultando degli avvocati. Mi dispiace, io mi auguravo un congresso senza vinti né vincitori.
I dellaiani restano nel partito e vi hanno chiamati usurpatori. Cosa risponde?
Ho letto affermazioni pesanti e inaccettabili, usurpare significa frodare. Mi ha fatto male anche quando Dellai ha dato del «Pierino» a Passamani, non si parla così del capogruppo del partito.
Perché si è arrivati a questa situazione? Dellai ha detto di essersi sentito tradito umanamente.
Con Dellai si è rotto il rapporto. Non puoi annunciare via email che ti candidi alla segreteria quando avevamo individuato una persona adeguata come Tonina. E a tre giorni dal congresso annunciare che fondi un nuovo partito nazionale, Democrazia Solidale, sa di provocazione. Un rapporto umano è fatto di valori. Al congresso ha accusato i colonnelli e se n’è andato, ma ha mancato di rispetto alla truppa che lo aveva sempre seguito. Ritirarsi invece di accettare il responso democratico non rispetta la nostra cultura politica.
Lei ha detto che l’esperienza del Cantiere civico proseguirà. Come?
Proseguiranno le esperienze che il parlamentino ha approvato, il Cantiere a Trento e a Dro, Patto Civico a Mori. Non significa un via libera a un Cantiere ramificato in altre realtà.
A Trento il gruppo del Cantiere è spaccato. Chiederà un rimpasto al sindaco?
Incontrerò i 5 consiglieri di Trento, non devono esserci due fazioni. L’Upt ha contribuito fortemente al successo del Cantiere, ma le scelte sulla giunta spettano solo al sindaco.
Il 17 marzo Dellai e i suoi presenteranno un documento politico. Cosa pensa?
Bisognerà capire di cosa si tratta. Se l’iniziativa sfocierà in un’attività esterna, a tutela del partito e degli iscritti la sottoporrò al parlamentino che la valuterà. Chiarezza fin dall’inizio: non possono nascere partiti nel partito.
Come nominerà la nuova segreteria? La minoranza ha parlato di «occupazione del partito».
Non ho occupato proprio nulla, presidente e vice sono stati eletti dal parlamentino. Io sarò il coordinatore di un gruppo in cui intendo valorizzare i giovani ma anche qualche esponente del Cantiere.
La segretaria uscente Donatella Conzatti ne farà parte?
Certamente sì.
Lei ha ribadito che l’Upt resta nel centrosinistra autonomista. Ma ha anche aperto anche al progetto «Casa dei trentini» con il Patt che piace al presidente Ugo Rossi.
Oggi il progetto Casa dei trentini non c’è. Io dialogo con il Patt come dialogo con il Pd, e stia tranquillo il senatore Tonini, l’Upt è nella coalizione e non ha nessun disegno avventuristico. Tonini guardi in casa sua.
Nel 2018 ci sarà un Rossi-bis?
Non dico oggi sì al Rossi bis. Incontrerò il presidente a cui ho chiesto una riflessione di metà legislatura. L’Upt intende far sentire il proprio pensiero e peso politico sulle scelte, dalla sanità al sociale, al lavoro. Vedremo chi saprà interpretarli al meglio.
Potrebbe essere Carlo Daldoss?
Lo conosco da più di vent’anni e ho la massima stima. Oggi è un tecnico, se deciderà di candidarsi ci sarà un confronto.
Lei punta a candidarsi alle prossime politiche?
Il mio impegno oggi va al partito e all’assessorato. A 61 anni non ho pianificato altro.
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