Medici di base, Segnana: «Sciopero incomprensibile»
TRENTO. «Siamo sempre stati disponibili al dialogo, e sempre lo saremo. Purché la lingua adottata sia quella del buon senso e della responsabilità». L’assessore provinciale alla salute, Stefania...
TRENTO. «Siamo sempre stati disponibili al dialogo, e sempre lo saremo. Purché la lingua adottata sia quella del buon senso e della responsabilità». L’assessore provinciale alla salute, Stefania Segnana, commenta così la scelta della Cisl medici-Intesa sindacale di indire uno sciopero aziendale dei medici di famiglia e delle guardie mediche per il 31 gennaio ed il 1 febbraio prossimi. «Una decisione che facciamo fatica a comprendere continua l’assessore- perché se è normale che la dialettica fra le parti possa assumere talvolta toni forti, non deve mai venir meno la capacità di riconoscere ciò che può essere fatto e ciò che invece è oggettivamente irrealizzabile. Nello specifico: la Giunta non poteva inserire all’ordine del giorno la delibera auspicata dal sindacato saltando i passaggi tecnici necessari; oltretutto quella di ieri era una riunione programmatica articolata seguendo un iter specifico. Forse -aggiunge l’assessore-si sarebbe potuto fare in tempo se non fosse saltato un incontro fra le parti, causa malattia di uno dei rappresentanti sindacali, ma non credo che la responsabilità di ciò sia ascrivibile all’amministrazione. Tanto più che il nuovo incontro era già stato fissato al 22 gennaio, quindi a strettissimo giro, prova dell’assoluta volontà dell’assessorato come pure dell’Azienda sanitaria di comporre al più presto la vertenza. All’insegna del buon senso come detto ma, soprattutto della responsabilità nel garantire ai cittadini il massimo delle attenzioni sul fronte della salute». La Cisl medici, con il segretario Nicola Paoli aveva spiegato in proposito: «I 360 medici di famiglia e i 108 medici di continuità assistenziale attendevano dal 20 dicembre 2018 la discussione su quanto avevano chiesto a Fugatti».