Medici di base, ecco la nuova mappa
Accordo preliminare sulle aggregazioni territoriali: il territorio provinciale suddiviso in 24 grandi unità e 3 sub-aree
TRENTO. La mappa sanitaria del Trentino è pronta. Questa volta non si tratta di ospedali, ma della nuova organizzazione dei medici di base che - secondo il piano predisposto dalla Provincia - dovrebbero mettersi in rete e garantire servizi sanitari di qualità ai pazienti, anche di notte, con l’obiettivo di diminuire gli accessi alle strutture ospedaliere.
Il modello in realtà è nazionale, ma la Provincia di Trento ne ha preparato una versione locale che nei giorni scorsi ha ottenuto il primo via libera dei rappresentanti dei medici. Il territorio provinciale è stato suddiviso in 24 grandi aggregazioni fra medici, a cui si aggiungono 3 sub-unità minori che avranno comunque un proprio coordinatore.
Come cambierà il rapporto con i cittadini? L’idea è quella che all’interno dell’area di riferimento un paziente, in caso di assenza del proprio medico, possa rivolgersi agli altri medici che - essendo in rete - avranno la sua situazione clinica a portata di mano. Non è solo questione di ferie o di orari, ma anche di professionalità, visto che all’interno della Aft potranno operare medici con specializzazioni diverse.
Saranno i medici ad organizzare e gestire la propria organizzazione, con un rappresentante per ogni unità. Tutto questo con un riconoscimento economico da parte della Provincia che sarà quantificato in fase di rinnovo del contratto. Intanto la mappa delle Aft ha ottenuto l’approvazione dei rappresentanti medici, con l’obiettivo di concludere la trattativa entro settembre.
Del progetto fanno parte anche i medici di guardia e in proposito il rappresentante della Cisl medici, Nicola Paoli, ha messo in chiaro che l’accordo deve prevedere anche la regolarizzazione dei circa cento medici di guardia che (dopo i tagli previsti dall’azienda sanitaria) resteranno in servizio nei presidi trentini. E in merito all’accordo preliminare delle Aft Paoli ha espresso la sua soddisfazione e ha annunciato l’interruzione dell’agitazione sindacale annunciata nei giorni scorsi: «L’assessorato alla salute e l’azienda sanitaria hanno compreso la situazione critica che si stava delineando a breve e vi hanno posto rimedio in modo che possa procedere il confronto sul contratto».
Tra gli obiettivi delle Aft c’è anche quello di garantire un’assistenza più puntuale ai malati cronici sul territorio, creando un’organizzazione che possa contribuire alla tenuta del sistema sanitario di fronte all’aumento (che si annuncia molto impegnativo nei prossimi anni) della popolazione anziana. La mappa è condizionata ovviamente dalla distribuzione della popolazione in Trentino: mentre nei centri maggiori (Trento e Rovereto) ci sono più Aft, la maggior parte delle valli potranno contare su una sola aggregazione di medici. Un disegno che ora dovrà essere spiegato anche a comuni e comunità.
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