Mc Donald’s sceglie l’allevatore trentino
Nello spot le mucche di Mirko Endrizzi (Fai della Paganella) «Volevano far vedere delle bestie trattate con rispetto»
TRENTO. Carne trentina negli hamburger per definizione. Mc Donald’s ha, da sempre, un problema di comunicazione: quello di fare capire che grandi numeri e velocità di servizio non vanno a scapito della qualità.
Ecco allora che la multinazinale Usa ha commissionato per il mercato nazionale una serie di nuovi spot televisivi. Per far vedere che la carne degli hamburger arriva dall’Italia (e da allevamenti che hanno rispetto sia per gli animali che per chi poi li mangia) si sono selezionati cinque allevamenti nelle province di Trento, Piacenza, Parma e Lodi che per un giorno si sono trasformati in un set vero e proprio con gli allevatori e le loro famiglie come guest star.
Tra i protagonisti del nuovo spot di McDonald’s, in onda a partire dal 28 maggio sulle principali emittenti nazionali, c’è anche il giovane allevatore Mirko Endrizzi, titolare dell’omonima azienda sita a Fai della Paganella.
La campagna TV è infatti dedicata alla filiera della carne bovina di McDonald’s, italiana al 100%, raccontata attraverso alcune delle storie dei 15.000 allevatori che ne fanno parte.
Mirko Endrizzi, 39 anni, diplomato in ragioneria, dopo gli studi ha scelto di dedicarsi all'azienda agricola di famiglia. E’ stato suo padre a insegnargli il mestiere di allevatore che ogni giorno porta avanti con orgoglio, privilegiando innanzitutto il benessere animale e la sostenibilità ambientale.
Dal suo ingresso in azienda, Mirko, ha completamente rinnovato le strutture e diversificato il business integrandolo con l’attività agrituristica: «Sono stati a girare da noi un fine settimana. Mi hanno ripreso mentre porto il fieno alle mucche. Io ho 40 mucche da latte e 20 manze. Perlopiù produco latte, la carne è solo una parte della mia attività e si riduce a qualche capo a fine carriera. Quello che interessava venisse alla luce e che gli animali vengono trattati con rispetto. Che il prodotto che i consumatori trovano da Mc Donald’s non è frutto di maltrattamenti o di incuria» spiega Endrizzi.
Il fatto di essere tra i protagonisti di uno spot della multinazionale inorgoglisce, lo si può capire, un allevatore preso ad esempio per la qualità del suo lavoro. Due curiosità con il giovane protagonista: «Mi chiede se sono un appassionato di hambuger? Beh, sì ne mangio ma non in quantità smodata. Quanto rende fare gli sport per cotanta azienda? Sino ad oggi – ride Endrizzi - nulla. Ma mi hanno detto che per i due giorni di riprese ci sarà un rimborso spese».
(g.t.)