«Mattarella sarà un garante dell’autonomia»
I senatori: «È il miglior presidente possibile» Dellai: «Riferimento rigoroso». Rossi: «Segnale di fiducia»
TRENTO. È un coro di plauso in Trentino per l’elezione di Sergio Mattarella come nuovo presidente della Repubblica. «Fin da subito è stato il nostro candidato ideale. È un personaggio di grande profilo istituzionale, un garante della Costituzione ed amico delle autonomie speciali», il commento dei senatori del Gruppo per le autonomie. «Come ministro e vicepresidente del consiglio ebbe un ruolo determinante nel trasferimento delle competenze dallo Stato alle Province autonome, in particolare nel campo dell'energia e degli immobili demaniali. Non ci saremo potuti augurare un Presidente della Repubblica migliore», dichiara il capogruppo Karl Zeller, «Mattarella è una figura di grandissimo spessore ed un profondo conoscitore delle istituzioni e delle dinamiche parlamentari. Abolì il servizio militare obbligatorio e inoltre fu l'autore del sistema elettorale in vigore in Italia dal 1993 al 2005 che in seguito alla riforma elettorale attualmente all'esame del parlamento, dal 2016 sarà nuovamente introdotto in Trentino Alto Adige».
Lorenzo Dellai rivendica di aver concorso «con convinzione fin dal primo momento» alla candidatura di Mattarella: «Siamo certi che rappresenterà per le istituzioni e i cittadini un punto di riferimento equilibrato, rigoroso e autorevole e tutti gli italiani potranno contare sul profilo morale del suo percorso privato e pubblico e sulla sua tempra di cattolico democratico fedele alle istituzioni e alla democrazia. Con la sua elezione si chiude una lunga e difficile stagione di emergenza istituzionale e politica, magistralmente guidata da Napolitano». «Orgoglioso di averlo votato, felice di averlo eletto», twitta il senatore Pd Giorgio Tonini. «Una figura autorevole che conosce la storia della nostra terra e ne riconosce il suo valore, di vicenda storica e politica che ha saputo rendere la diversità una ricchezza», sottolinea il senatore Patt Franco Panizza, «oggi si è scritta una pagina determinante per la tenuta di un sistema politico troppo spesso litigioso e frammentato, una pagina che ci auguriamo contribuirà a dare respiro ai pur timidi segnali di ripresa». Per il senatore Vittorio Fravezzi (Upt) «sarà un ottimo garante della Costituzione e degli equilibri nei rapporti tra i poteri dello Stato». Per Chiara Avanzo, presidente del consiglio regionale e grande elettrice, «saprà essere un garante della Costituzione e della legalità e saprà farsi anche interprete delle peculiarità della nostra specialità. Il suo percorso istituzionale e la sua storia personale parlano di un uomo che ha saputo incarnare nel passato quei valori che sono alla base della nostra Costituzione».
Di tutt’altro tenore i commenti dalle opposizioni. «Scelta al ribasso», dice il senatore della Lega Sergio Divina, «per i vari veti incrociati andatisi a cristallizzare». «Un presidente più "grigio" era difficile da trovare. Dopo eletto però tutti ipocritamente ad applaudire. Ora i siciliani hanno ottenuto il presidente della Repubblica, il presidente del Senato ed il ministro degli Interni. Una terna niente male sennonché sono i parlamentari trentini a gioire». Il deputato del M5S Riccardo Fraccaro aspetta Mattarella «alla prova dei fatti»: «Il sistema dei partiti sta ingannando i cittadini da 30 anni e continua ancora a farlo. Sarò contento di essere smentito, se e quando Mattarella non firmerà le vergognose norme che stanno per essere approvate, a partire dal salva-Berlusconi, dall’incostituzionale Italicum e dalle contoriforme».
Forte l’apprezzamento delle istituzioni trentine. Dal presidente della Provincia Ugo Rossi le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro, con l’auspicio che «possa accompagnare nel migliore dei modi l'impegnativo processo di rinnovamento che l'Italia sta attraversando, valorizzando al tempo stesso il ruolo e le prerogative delle autonomie speciali». «Dà le garanzie che servono - aggiunge - per la competenza, la neutralità e il bagno di politica che appartiene alla sua storia». Per il governatore «Renzi ha saputo fare un’operazione di grande respiro, ha dimostrato che la presidenza della Repubblica non stava nel patto del Nazareno con Berlusconi e da questa elezione, insieme a qualche dato incoraggiante dell’economia, arriva un segnale di fiducia per il Paese che può rafforzare l’azione di governo». Per il presidente del consiglio Bruno Dorigatti «il Paese ha bisogno di un punto di riferimento moralmente ineccepibile e di un’autorità in cui tutti possano riconoscersi: la figura di Mattarella – con la sua biografia specchiata e di altissimo profilo democratico – è la garanzia che dopo Napolitano il Quirinale continua a esprimere il massimo dell’affidabilità. Vista da Trento, quest’elezione può dirsi rassicurante, perché l’autonomia speciale trentina sa che sul Colle potrà trovare un Capo dello Stato tutt’altro che estraneo al percorso storico, giuridico e sociale attraverso il quale è maturata la specificità istituzionale della nostra terra». E Dorigatti invita già Mattarella alla prossima giornata dell’autonomia. Auguri di buon lavoro arrivano dal presidente di Confindustria Paolo Mazzalai: «Rilanciamo insieme l’Italia».
Soddisfazione arriva anche dai partiti del centrosinistra. Il Partito democratico sottolinea come «la trasparenza della candidatura proposta dal Pd e l’ampia convergenza ottenuta nella quarta votazione delle Camere riunite, rendono onore a una personalità di grande onestà politica e di alto profilo istituzionale. Un Presidente che conosce molto bene la realtà del Trentino-Alto Adige e che di questa autonomia territoriale saprà essere fermo garante». L’Upt con la segretaria Donatella Conzatti parla di «una scelta che conferma la volontà di proseguire sulla via delle riforme per un Paese che deve tornare ad essere competitivo e consapevole della propria forza sociale e culturale. Il Presidente Mattarella, profondo conoscitore della cultura politica del nostro Territorio, saprà certamente valorizzarne i valori e la specialità, promuovendo l'espansione di un modello di comunità responsabile anche fuori dai confini del Trentino». Fuori dal coro la Lega: «L’elezione di Mattarella certifica la nascita della democrazia cristiana 2.0 tanto a cara a Matteo Renzi. Purtroppo lo spettro della Prima Repubblica torna ad aleggiare su questo Paese», commenta il segretario Maurizio Fugatti. E Forza Italia con Giacomo Bezzi, che esprime «rammarico per il metodo usato nell'individuazione di un Presidente di parte, fondatore del Pd, che va ad occupare l'ennesima poltrona istituzionale, ormai tutte occupate da uomini di sinistra. Mi auguro di sbagliare e che il Presidente possa essere un arbitro a favore di tutti».
(ch.be.)
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