Mart, 19 candidati per il nuovo cda
Bernabè si ripropone ma non Lupo. In rampa di lancio Andreis e Ferrario
ROVERETO. Sono 19 gli autocandidati a ricoprire la carica di consigliere nel nuovo cda del Mart. Chiusi i termini per la presentazione della domanda, la prossima settimana la I commissione legislativa del consiglio provinciale darà il suo parere dopodiché, entro luglio, l'assessore provinciale alla cultura Panizza dovrebbe portare in giunta la delibera.
Nei mesi scorsi aveva fatto molto rumore l'approvazione, da parte della Provincia, del nuovo regolamento del museo di corso Bettini con la riduzione da 8 a 5 dei suoi componenti e, soprattutto, la falcidia dei roveretani (da 4 a 1). Una polemica la cui pietra tombale, dopo i molti interventi di esponenti del mondo politico e culturale lagarino che rimarcavano l'ormai sancità marginalità della città della quercia nelle scelte rispetto a Trento, era stata messa dal governatore Dellai in persona sceso a Rovereto per dire, in soldoni, che la dimensione del Mart è ormai quella internazionale e non può ridursi ad una bega continua tra Trento e Rovereto.
Ed ecco i nomi - tra qualche logica richiesta di conferma ma anche alcune sorprese e addii - di chi si propone per il nuovo cda, quello attuale opera in regime di prorogatio da tempo in attesa che fosse, come avvenuto, approvato il regolamento previsto dalla legge Cogo di riordino del settore culturale. Il presidente uscente Franco Bernabè, il trentino presidente di Telecom, va verso il rinnovo del mandato. Come la giornalista e scrittrice roveretana Isabella Bossi Fedrigotti (attuale vicepresidente). Non si ricandidano, invece, Paolo Mattei, attuale sindaco di Arco e l'architetto Michelangelo Lupo, già direttore del castello del Buonconsiglio, professionista di squisita cultura umanistica e storico-artistica. Del vecchio cda, ci riprovano l'imprenditore Lino Dainese, Massimo Egidi, presidente della Fondazione Kessler e la docente universitaria Mariangela Franch. Tra i nuovi, scontato, a meno di sorprese clamorose, l'ok all'assessore comunale Luisa Filippi (è in pratica il componente roveretano che il regolamento obbliga a concordare con il Comune). Anche la collega del Comune di Trento Lucia Maestri ha presentato domanda. Poi, tra i bei nomi del tessuto cittadino spiccano quelli di Marco Ferrario, ex presidente dell'Unione, commercio e turismo e già assessore comunale negli anni Novanta ma pure quello dell'imprenditore Stefano Andreis, titolare della torrefazione Bontadi. E ancora, l'ex consigliere comunale Luigi Volani, il "vecchio" democristiano Mario Oss, la giornalista Sandra Chighizola, il ricercatore Fbk Amos Collini e Monica Basile, responsabile marketing dell'associazione albergatori nonchè figlia dell'ex vicesindaco socialista Giuseppe. Nel gruppone c'è anche Monica Marinelli, grisentiana di ferro che dopo aver accompagnato l'ex assessore in Provincia l'ha seguito all'A22 (dove tuttora lavora). Attualmente, per l'Upt, è consigliere della Comunità della val di Non. Nell'elenco anche Anna Raffaelli, Chiara Radice, Danilo Dalla Brida e Alvaro Marchi.
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