Marsilli, trattative per la cessione
Una cooperativa del Primiero interessata all’impresa di costruzioni. Richiesta la cassa straordinaria per i 30 dipendenti
ROVERETO. Novità in vista nell’assetto societario della Marsilli costruzioni. La storica impresa edile roveretana sta per passare di mano, almeno per quanto riguarda la maggioranza (se non la totalità) del capitale sociale. Sono in corso infatti trattative con una società cooperativa del Primiero. Trattative, ma ancora nessuna conclusione di un ipotetico accordo: «Non posso né smentire, né confermare» afferma il direttore della cooperativa.
Una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, delle difficoltà del settore dell’edilizia anche in Vallagarina che hanno colpito, in maniera seppur differente, la Fiorito ed ora la Marsilli. Difficoltà non tanto per le commesse (la Marsilli può contare su importanti cantieri, uno su tutti quello di palazzo Balista futura sede della Cassa rurale di Rovereto) quanto piuttosto legate a problemi di liquidità. Un paradosso ( cantieri aperti ma difficoltà a proseguire) con effetti pesanti che si riflettono nella gestione nell’impresa e sul piano occupazionale.
Infatti per i trenta dipendenti della Marsilli (ora in cassa integrazione ordinaria) si prospetta un anno di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale. La domanda è già stata inoltrata al ministero del Lavoro ed è ora in attesa di approvazione.
L’azienda ha avviato le trattative per la vendita della sua attività e la cooperativa o la nuova società subentrante potrebbe così proseguire nei lavori avviati senza arrivare ad una chiusura dei cantieri in modo da evitare così possibili licenziamenti. Della questione ne hanno parlato i sindacalisti sia con la Marsilli che con i probabili subentranti con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali. E le posizioni iniziali di rigidità (si parlava di una messa in mobilità da subito di tutti i lavoratori) si sono ammorbidite tanto da arrivare alla richiesta di cassa integrazione straordinaria. I dipendenti della Marsilli possono stare così tranquilli? E se del doman non v’è certezza, ribadiscono i sindacati, almeno si è riusciti a tamponare una situazione molto critica.
Ancora difficile la situazione dei dipendenti della Fiorito costruzioni (anche loro in attesa dell’autorizzazione alla cassa integrazione straordinaria) che da mesi attendono lo stipendio. Per alcuni da aprile, ma altri hanno arretrati che arrivano ai dieci-undici mesi. E prima della fine dell’anno, se non agli inizi del 2013, difficilmente potranno contare su qualche manciata di soldi che spettano loro. Siano all’anno zero, secondo i sindacati, dopo che è fallita la trattativa per la cessione in affitto del ramo d’azienda alla piemontese “Pastori grandi imprese”. Anche i suoi cantieri sono appetibili e le trattative con un secondo acquirente sono ancora aperte. Trattative, appunto, sperando in un positivo accordo in tempi brevi.
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