Marano di Isera, parroco si uccide in canonica
L’allarme attorno alle 7.45 è stato lanciato dalla perpetua: sul posto indagano i carabinieri, ma ormai semba certo il suicidio: gli avevano diagnosticato un tumore da poco. La vittima è don Giuseppe Peterlini, 88 anni
MARANO DI ISERA. Lo ha trovato all'alba l'anziana perpetua in un lago di sangue nella canonica di Marano di Isera. Don Giuseppe Peterlini, 88 anni, 50 anni di sacerdozio, una vita di servizio alla chiesa di San Pancrazio, la scorsa notte - secondo quanto ricostruito dagli investigatori - ha deciso di mettere fine alla sua vita terrena con una coltellata al cuore. Il motivo di questo gesto estremo sarebbe da ricondurre alla sofferenza dell'anziano sacerdote per una grave malattia diagnosticatagli da poco tempo. Grande è stato lo choc per l'anziana perpetua, 91 anni, quando è entrata nella canonica e ha trovato il corpo senza vita di don Peterlini, da lei assistito per più di 40 anni nelle faccende quotidiane e nella gestione della chiesa.
L'anziana donna ha avuto la forza di chiamare i soccorritori ma poi è crollata dal dolore e dallo choc per cui è stata ricoverata in ospedale a Rovereto. Intanto carabinieri e magistrato hanno accertato la dinamica del tragico fatto recuperando l'arma usata, un coltello da cucina. Domani si terrà l'autopsia su disposizione della Procura di Rovereto.
Sconvolto l'attuale parroco di Isera, don Diego Mengarda, che ha appreso la tragica notizia da un parrocchiano. Da 15 anni guida le parrocchie di Lenzima e Patone a cui si sono aggiunte dal 2006 anche quelle di Marano e Isera. Don Peterlini, in pensione ormai da anni, non rinunciava però a celebrare qualche volta la messa e aiutare il parroco nelle mansioni quotidiane. «Venerdì scorso - racconta don Mengarda - avevamo celebrato insieme la messa e lui aveva chiesto di poter restare seduto perché non ce la faceva. Si alzò in piedi solo per la consacrazione».
Per lui, nonostante la malattia e un recente ricovero in ospedale, celebrare la messa era così importante che nelle ultime settimane chiedeva ai parrocchiani di aiutarlo a percorrere quei 50 metri in salita che portano alla chiesa, ricorda il parroco. «Era un uomo semplice e faceva di tutto per la sua chiesa, per la sua comunità, anche troppo, cosicché dovevamo frenarlo perché non aveva più l'età per un impegno così gravoso», aggiunge don Mengarda. A Isera, paese di 2.600 abitanti famosa per il vino Marzemino decantato anche da Mozart, don Peterlini lo ricordano tutti. Il sindaco Enrica Rigotti vuole associarsi alla sofferenza dei suoi concittadini che lo consideravano come un familiare. «È come se fosse mancato uno di famiglia - dice - io lo ricordo come una persona sempre disponibile e umile nei confronti della comunità».