Manzardo, «trovati» 25 milioni
Per «fare cassa» venduti anche i punti vendita di Trento, Rovereto, Arco e Cles
TRENTO. Sino ad oggi il fallimento Manzardo è riuscito a recuperare 25 milioni di euro ed altri 18 milioni e mezzo potrebbero essere recuperati nei prossimi mesi. Ne hanno dato notizia ieri, nel corso di una conferenza stampa, i curatori fallimentari Mauro Pojer e Massimiliano Rossi che in primo luogo hanno sottolineato che 200 dei 350 dipendenti (che operavano nei punti vendita dislocati in diverse zone d'Italia fra le quali anche in Trentino) hanno trovato un'occupazione alternativa mentre ai restanti 150 è stata finora garantita la cassa integrazione.
La gestione del fallimento è comunque ancora complessa. Le domande di ammissione al passivo sono, sino ad oggi, poco più di mille a fronte delle 2600 lettere inviate dai curatori ai creditori che risultavano dalle scritture contabili. E' dunque molto probabile che altre richieste «ritardatarie» giungano ai curatori per insinuarsi nel fallimento. Nel frattempo sono in fase di ultimazione gli inventari di tutta la merce depositata nei 50 punti vendita dislocati in tutta Italia. La perdita di materiale, rispetto a quanto emerge dalle scritture contabili, è risultata minima.
Nel frattempo il fallimento ha provveduto a far cassa anche con la vendita di diversi rami d'azienda cioè di diversi punti vendita tra cui quelli in regione e cioè a Bolzano, Trento, Rovereto, Arco, Cles, Varna, Brunico e Bronzolo. Da queste vendite sono stati ricavati 2 milioni e 100 mila euro. Sono in corso trattative per la cessione di alcuni punti vendita. E' stata ceduta (per 185 mila euro) anche una società controllata, la «Termotecnica» di Sanmarinese. Dei 18 milioni e mezzo di euro che il fallimento intende ancora recuperare vi sono circa 5 milioni prodotti da posizioni «sofferenti» già prima del crac.
Sono 400 i casi di ex clienti debitori che ora sono sotto pressione legale per il recupero del credito. Il fallimento - è stato ricordato ieri nella conferenza stampa - sta anche valutando eventuali azioni risarcitorie da avviare nei confronti di eventuali responsabili del crac. Curatori e giudice delegato stanno seguendo attentamente anche l'evolversi dell'inchiesta penale che è già stata avviata dal procuratore di Bolzano Mayr.