Manovra, rischia anche il tribunale di Rovereto
Michelini: lunedì riunione con il sindaco, la Provincia deve muoversi e difenderci
ROVERETO. Per difendere il tribunale roveretano dalle minacce di cancellazione si muovono l'ex sindaco e senatore Renzo Michelini e l'assessore Alessandro Olivi, e anche l'Ordine degli avvocati si sta organizzando per resistere. «Dopo gli annunci del nuovo ministro della giustizia - spiega il presidente dell'Ordine Claudio Malfer - sono stato subissato di telefonate». Il ministro Nitto Paola vorrebbe infatti accorpare tutti i tribunali con meno di venti magistrati.
«Non è una novità assoluta - spiega Malfer -, un orientamento di questo tipo era già emerso in sede di Consiglio superiore della magistratura. Nei prossimi giorni ci riuniremo come Ordine per fare le nostre valutazioni». L'orientamento, coerente con quanto hanno finora sostenuto gli avvocati, è per la difesa del tribunale di Rovereto: «Ribadiamo la specificità del nostro tribunale, riteniamo che possa rientrare a pieno titolo tra le eccezioni e deroghe».
Renzo Michelini, presidente dell'Associazione roveretana per la giustizia, è più duro: «Lunedì ci incontreremo come associazione in tribunale o in Comune: ho contattato il sindaco Andrea Miorandi, per invitarlo.
Il tribunale di Rovereto è di importanza strategica nell'aministrazione della giustizia per tutto il Basso Trentino, la sua competenza arriva fino a Riva del Garda, e ha un rilievo indubbio sia sotto il profilo economico che sociale, oltre che spiccare a livello nazionale per velocità ed efficienza. E' un'istituzione molto radicata sul territorio: oltre 200 avvocati più di un centinaio di commercialisti, per non dire della specifica cultura dei nove magistrati che lavorano in tribunale. Proporremo che il sindaco e la Provincia, primo interlocutore del governo, si facciano carico del problema. La riduzione delle spese, necessaria in tempi di crisi, va commisurata con l'efficienza. Per noi sarà una battaglia all'ultimo sangue».
Non è invece preoccupato il deuptato leghista Maurizio Fugatti: «E' un tema ricorrente, ad ogni annuncio di riforma della giustizia si ventila la possibile sparizione dei tribunali più piccoli tra cui quello roveretano. Centodestra o centrosinistra, non fa differenza. Finora però il tribunale è rimasto dov'è. Prima di agitarsi bisogna vedere il testo del decreto legge, finora dei tribunali non si parla. Dubito che si possa inserirli al volo senza una discussione in Parlamento: i tempi per l'approvazione saranno molto rapidi». Scettico anche Mario Malossini, membro della Commissione dei 12: «Ci riuniremo a fine mese per discutere della Finanziaria, e il tema non è tall'ordine del giorno. In ogni caso, la Commissione interverrebbe in un secondo momento. Tocca prima al presidente Dellai interloquire con il governo».